Comprendere e affrontare degrado ambientale: a Roma i risultati del progetto RETURN di OGS

Comprendere e affrontare degrado ambientale: a Roma i risultati del progetto RETURN di OGS

Si è conclusa oggi, 31 ottobre 2025, la due giorni dedicata alla presentazione dei risultati dello Spoke VS4, una delle sezioni del progetto nazionale RETURN (Multi-Risk Science for Resilient Communities under a Changing Climate), interamente dedicata al tema del degrado ambientale. L’incontro, ospitato nella Capitale e coordinato dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS, ha rappresentato un momento di confronto tra ricerca, istituzioni e imprese sui temi più urgenti legati all’impatto dei cambiamenti climatici.

L’obiettivo generale del progetto RETURN, finanziato con fondi PNRR e lanciato nel 2022, è affrontare in modo scientifico e coordinato le sfide connesse ai rischi ambientali e alla resilienza dei territori. Nello spoke curato dall’OGS, si è lavorato in particolare su fenomeni come l’inquinamento chimico, la diffusione delle microplastiche, gli incendi boschivi e il degrado del suolo, per arrivare a produrre nuovi dati, protocolli e strumenti a supporto delle politiche ambientali.

“L’approccio multirischio di RETURN – ha dichiarato Andrea Prota, presidente della Fondazione RETURN – si traduce in risultati concreti: dati, protocolli e strumenti utili a chi pianifica sul territorio. È un passo avanti reale nella prevenzione e nella gestione integrata dei rischi ambientali, in linea con gli obiettivi del PNRR”.

Durante le giornate di confronto, ricercatori e rappresentanti delle università e degli enti di ricerca coinvolti hanno illustrato le strategie sperimentate, tra cui nuovi metodi di monitoraggio e linee guida innovative per la gestione del degrado ambientale.
Il direttore della Sezione di Oceanografia dell’OGS e coordinatore dello spoke, Cosimo Solidoro, ha sottolineato l’importanza di un dialogo costante tra ricerca e territorio:

“Abbiamo affrontato due sfide: quella scientifica e quella di instaurare un dialogo efficace tra tutti i soggetti coinvolti. Le sinergie nate in questi anni sono la chiave per strategie davvero innovative nella gestione delle grandi questioni ambientali”.

Tra gli interventi più attesi anche quello della ricercatrice Marina Lipizer, che ha evidenziato come il progetto abbia coinvolto numerosi giovani ricercatori e promosso un approccio fortemente interdisciplinare:

“Dalla comprensione dei processi di degrado alla loro previsione e mitigazione, RETURN ha permesso di sviluppare nuove conoscenze e strumenti concreti per migliorare la capacità di risposta ai rischi”.

Un progetto europeo per un futuro sostenibile

RETURN è un partenariato esteso finanziato dal PNRR e dal programma europeo NextGenerationEU, con l’Università di Napoli “Federico II” come capofila. Coinvolge 26 partner tra università, enti di ricerca, aziende e Protezione Civile, con l’obiettivo di rafforzare la ricerca nazionale e contribuire alla definizione di strategie europee e globali per la resilienza ambientale.

Grazie al coordinamento dell’OGS, l’Italia si conferma al centro della ricerca internazionale sulle strategie integrate per comprendere e affrontare il degrado ambientale in tutte le sue forme — terrestri, costiere e marine — con una prospettiva innovativa che guarda alla sostenibilità del futuro.