BAT, i numeri dell'investimento: 500 milioni sul nuovo polo di Trieste e quasi 3 mila assunzioni
Di seguito la relazione che Andrea di Paolo di BAT ha illustrato al Consiglio Comunale di Trieste
- Investimento
In un momento in cui vi è grande dibattito sull’attrattività internazionale del nostro Paese - si pensi che un recente studio di The European House Ambrosetti* ha stimato un deficit degli investimenti diretti esteri pari a 388 milioni di dollari nel 2020 – attraverso il “Trieste Innovation Hub” intendiamo contribuire a stimolare la ripresa economica e la fiducia del sistema-paese.
Come avete avuto modo di apprendere dai media, la creazione di questo polo dell’innovazione comporterà un investimento totale fino a 500 milioni di euro nei prossimi 5 anni.
L’intera operazione è realizzata in collaborazione con Interporto Trieste S.p.A. e l'Autorità di Sistema Portuale ed è localizzata nell’area di “FREEeste”, la nuova zona franca di Bagnoli della Rosandra.
Nello specifico l’hub comprenderà:
- attività di produzione. Si prevede la realizzazione di un totale di 12 linee produttive su una superficie di 20.000m2, per il mercato italiano e per l’esportazione globale dei prodotti a potenziale rischio ridotto di BAT – come le sigarette elettroniche Vuse, i prodotti per uso orale o “Modern Oral” Velo e i prodotti a tabacco riscaldato glo - nonché prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina;
- la creazione di una boutique digitale di BAT, che sarà un fiore all’occhiello di livello internazionale che renderà Trieste, la “Città della Scienza”, uno dei centri di eccellenza sulla digital transformation e il digital marketing di BAT, il primo in Europa .
I lavori per la realizzazione della struttura sono iniziati all’inizio del 2022. Per la prima fase prevediamo che il primo edificio sia completato per l’estate 2022 e possa divenire operativo entro la fine dell’anno con la produzione di glo (tabacco riscaldato), Velo (Modern Oral) e prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina, mentre la seconda fase consisterà nella progettazione e costruzione della seconda struttura, che conterrà le restanti linee produttive, a partire dal 2023. La costruzione avverrà negli spazi adiancenti il primo insediamento attualmente in costruzione.
È un progetto che prevede elevati standard di sostenibilità al fine di ridurre il suo impatto ambientale in misura tale da raggiungere l’obiettivo di essere carbon neutral sin dal primo giorno.
Particolare attenzione è riservata all'efficienza energetica, all'utilizzo di fonti rinnovabili e alla tutela dell'ambiente, ad esempio attraverso la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia.
- Assunzioni
Il Trieste Innovation Hub sarà anche un polo di sviluppo del capitale umano: è prevista infatti la creazione di 2.700 nuovi posti di lavoro stimati previsti, tra cui:
- circa 600 posti di lavoro diretti che includeranno risorse STEM, altamente qualificate nel campo della Ricerca e Sviluppo e della digitalizzazione.
- circa 2.100 posti di lavoro indiretti in termini di indotto stimati sia a livello locale che nazionale.
Il nostro Ufficio risorse Umane inizierà a breve - presubilmente nel mese di marzo - una campagna di selezione del personale, in collaborazione con la regione Friuli Venezia Giulia e le istituzioni locali, e con il più ampio coinvolgimento delle forze sociali nazionali e locali, per dare l’opportunità di candidarsi a tutti gli interessati.
Le posizioni aperte saranno diverse, e prevedono ad esempio: operatori specializzati, team leader, tecnici ed ingegneri elettronici/meccanici, specialisti nella qualità e nella logistica, sia neo diplomanti e laureati che con esperienza pregressa.
Tutti avranno la possibilità di seguire un percoso di inserimento lavorativo e di formazione intenso ed articolato, in grado di apportare nuove skill in ambito industriale, tecnologico e manageriale.
- Rapporti con gli stakeholders locali per un ecosistema di innovazione e sostenibilità
“Innovazione” e “Sostenibilità” sonole due parole che più caratterizzano questo progetto. E l’innovazione nasce dalla ricerca, sulla quale BAT investe da anni.
Da questo punto di vista, la scelta di Trieste non è un caso. Al di là della collocazione geografica, la città e il suo territorio vantano il maggior numero di ricercatori rispetto a qualsiasi altra città europea, grazie ai 30 centri di ricerca attivi, e molteplici partner tecnico-scientifici di indiscusso valore.
Confidiamo molto nella collaborazione pubblico-privata, e in questi mesi, grazie al prezioso supporto dell’Autorità Portuale e di Interporto S.p.A., abbiamo già consolidato delle sinergie con diversi attori del territorio, che siamo convinti si tradurranno in progettualità congiunte in grado di rappresentare un volàno straordinariamente positivo di sviluppo socio-economico a livello locale e nazionale, in primis in termini di ricerca e sviluppo, innovazione e trasferimento di know-how.
Come evidenziato a più riprese nelle diverse interlocuzioni intercorse in questi mesi, il nostro obiettivo non è solo quello di dotare il territorio di un insediamento produttivo. Intendiamo rendere il Trieste Innovation Hub il punto nevralgico di un più ampio ecosistema di innovazione e sostenibilità, alimentato da costanti sinergie con tutti gli stakeholders locali e in grado di generare valore condiviso a beneficio di tutti gli attori pubblici e privati del territorio.
In questo modo l’intero territorio potrà esercitare un ruolo proattivo e propositivo nel percorso di transizione post-Covid, ritagliandosi il ruolo da protagonista, che indubbiamente merita, rispetto alle complesse sfide sociali ed economiche che attendono il Paese.