(SEGNALAZIONE) Trieste non può e non deve perdere l'occasione della Via della Seta

C’era una volta il golfo di Trieste pieno di navi e la città era uno dei porti più importanti dell’Impero e anche dell’Europa. Adesso che abbiamo firmato l’accordo con la Cina per attuare il progetto Della via della Seta si vorrebbe, creando terrorismo vero e proprio, far in modo che Trieste rinunci a simile occasione, ma io che non sono certamente un esperto e per fortuna neanche un politico ho fatto mente locale e una serie di motivi per cui certe persone non vogliono interferenze di questo tipo mi sono abbastanza chiari e ve li voglio esporre: Partiamo da lontano, ma perchè secondo voi gli Stati Uniti non volevano questo accordo? Ma semplicemente perchè anche loro sono stati mezzi acquistati dagli stessi cinesi come la mezza Europa che prima si accorda con loro per motivi economici in forma privata e poi chiedono a noi di non farlo perchè non è legittimo trattare con loro senza l’autorizzazione della Comunità Europea. Adesso cerchiamo di avvicinarci un pò e vediamo che se da una parte l’Italia firma, ora che vede il porto di Trieste dopo cent’anni di oblio una risorsa da spremere nuovamente,  c’è poi dall’altra quella Friulana che è altamente preoccupata che la Venezia Giulia non decolli troppo e che a fare le spese questa volta sia proprio il Friuli egemone da sempre di gran parte delle risorse della nostra Regione a Statuto Speciale. Poi per finire troviamo i molti politici locali che avendo lasciato il porto in totale inefficienza compreso quello vecchio,  vedere periodo Monassi e precedenti, solo dopo l’intervento del quartetto questa volta composto da colori diversi ma con il solo intento di fare del bene alla città formato da D’ Agostino, Di Piazza, Serracchiani e Russo si è potuto farlo ripartire e con investimenti futuri sia cinesi che austriaci e ungheresi probabilmente Trieste ritornerà quella città ricca ed emporiale che era una volta. Ci saranno problemi? Forse, ma abbiamo questa volta gente esperta e valida che lavora e sorveglia conscia di avere tra le mani uno dei nostri più preziosi beni e credetemi personalmente dormo sogni tranquilli. E a questo punto per concludere gli Stati Uniti cosa faranno? Penso nulla ma ben vengano se vogliono  investire in parte anche loro nel nostro porto assieme a tutti gli altri, altrimenti penso che ognuno a casa sua ha il sacrosanto diritto di decidere del suo futuro, almeno questa volta. Fabricci Paolo