Housing sociale nell'area ex Sadoch con 83 nuovi appartamenti

Il recupero di un'area significativa della periferia cittadina, finora degradata, e la contestuale messa a disposizione di 83 nuovi alloggi - prevalentemente in locazione a un canone calmierato (e che potranno venir in futuro 'riscattati'), ma in parte anche posti in vendita -, in più con il ricavo di significativi spazi per la 'comunità dei residenti' ma anche a beneficio dell'intero rione: questa la sintesi dell'”operazione” realizzata nel comprensorio dell'ex fabbrica cartotecnica “Saul Sadoch” in viale dell’Ippodromo, e perciò denominata “Casaadhoc” (con un calembour nominalistico a voler richiamare e ricordare quel lontano passato).

“Operazione” che è stata presentata oggi in Municipio e che ha visto impegnati, con uno sforzo concorde e con molteplici ruoli, diversi “attori” di rilievo: oltre al Comune e alla Regione – che ha dato “il via” al meccanismo con un proprio fondamentale investimento di 8 milioni di Euro -, il Fondo Housing Sociale FVG, fondo immobiliare gestito da Finint Investments SGR (Finanziaria Internazionale Investments SGR S.p.A. del Gruppo Banca Finint) e che vede a sua volta come principali sottoscrittori la CDP Investimenti SGR S.p.A. del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti (attraverso il suo FIA, Fondo Investimenti per l’Abitare che a oggi ha investito nel Fondo Housing Sociale FVG oltre 60 milioni) nonchè il circuito delle Banche di Credito Cooperativo del territorio.

Al di là della apparente complessità delle diverse “sigle” in gioco, a cui va aggiunta, come protagonista di primo piano, la società consortile C.A.S.A. FVG, associazione di cooperative sociali di Trieste, Udine e Pordenone, che, soprattutto da adesso in poi – ormai realizzata e completata la parte costruttiva dell'iniziativa – assumerà il fondamentale compito di gestire la raccolta delle manifestazioni di interesse per gli alloggi e quindi l'”accompagnamento” dei futuri inquilini nelle procedure d'acquisto (ma anche – è stato detto - nelle necessità future che la nuova comunità residenziale potrà avere, ad esempio per la miglior scelta per l'utilizzo 'sociale' degli spazi comuni e così via, diventando di fatto il soggetto di riferimento per i nuovi abitanti), l'”operazione” “Casaadhoc” (o “ex Sadoch”) ha una sua semplicità che può così venir riassunta:  il cosiddetto housing sociale si rivolge sostanzialmente a quella fascia di popolazione che non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno abitativo accedendo al libero mercato ma allo stesso tempo non possiede nemmeno i requisiti per accedere all’edilizia pubblica popolare (ovvero ai bandi ATER), una fascia “nè troppo povera, né ricca” si potrebbe dire, una fascia media che può essere composta ad esempio da giovani coppie, famiglie non benestanti, singoli o coppie di anziani di medio reddito. Per queste categorie, dove un criterio per l’assegnazione sarà un ISEE non superiore a 40.000 Euro, potrà dunque risultare conveniente partecipare a un bando di locazione che prevede affitti pari, a titolo esemplificativo, a circa 435 Euro per miniappartamenti di 70 mq commerciali e a circa 590 Euro al mese per un bicamere di 95 mq commerciali.

Appartamenti dei quali 71 saranno destinati appunto alla locazione a lungo termine (8 - 15 anni), con la possibilità però di concordare un patto per il futuro acquisto, mentre 12 unità saranno invece poste in vendita sul libero mercato. Gli alloggi sono prevalentemente bicamere, ma sono presenti anche monocamere e tricamere per rispondere al meglio alle esigenze abitative dei diversi nuclei familiari della popolazione di Trieste. Sono dotati di terrazzi e di posti auto coperti, oltre a rispettare elevati standard energetici (classe energetica A1/A2) che consentiranno agli inquilini sensibili risparmi sui costi di gestione. Al proprio interno gli appartamenti presentano una pavimentazione in grès per le zone giorno e i bagni, in legno per le camere da letto. Non va trascurata la presenza di adeguati spazi comuni (cosiddetti “spazi sociali”) a disposizione gratuita degli inquilini, destinati alla socializzazione e al tempo libero.

Viva soddisfazione per un intervento che ha permesso di riqualificare significativamente uno spazio vasto, già di uso industriale, e, come noto, rimasto completamente inutilizzato a partire dagli anni ‘90, è stata innanzitutto espressa, in apertura dell'odierna presentazione, dall'Assessore comunale alla Città, Territorio, Urbanistica e Ambiente Luisa Polli. “La soluzione abitativa denominata social housing è una soluzione innovativa che il Comune di Trieste – ha detto la Polli - ha pensato di adottare per risolvere più problematiche con un unico progetto. Si è individuata una parte della città, bisognosa di riqualificazione e di rinascita, per trovare risposte residenziali a quella fascia di cittadini che non riescono a permettersi un alloggio sul libero mercato, ma che hanno nel contempo un reddito troppo alto per le case popolari. La riconversione a utilizzo abitativo di due edifici del dismesso stabilimento cartotecnico Sadoch ci consente un approccio al problema casa davvero innovativo, considerando che porta dei vantaggi a tutta la cittadinanza, non solo a quella direttamente coinvolta nell'uso degli alloggi: si valorizza infatti un intero quartiere, puntando sulla solidarietà e sulla sostenibilità ambientale. Viviamo oggi un 'passaggio' importante per la nostra città – ha concluso l'Assessore Polli -. Di fatto con oggi parte il social housing a Trieste e, assieme all'atteso recupero di un punto importante della città, diamo anche una risposta e una speranza a persone che desiderano una nuova possibilità abitativa a loro commisurata, in appartamenti che un domani potranno anche 'riscattare' e fare propri”.

Soddisfazione anche da parte della Regione Friuli Venezia Giulia che con l'Assessore alle Infrastrutture e Territorio Graziano Pizzimenti ha voluto sottolineare il proprio ruolo “propulsore” dell'intero progetto, con l'investimento fatto di 8 milioni di Euro, ringraziando quindi tutti i soggetti che in diverso modo hanno 'creduto' alla percorribilità di questa iniziativa.

Livio Cassoli, responsabile Gestione Investimenti del FIA (il Fondo Investimenti per l’Abitare del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) ha osservato: “L’avvio ora concreto di questo intervento con la partenza della fase di ricerca degli inquilini rappresenta un momento importante per il Fondo Housing Sociale FVG e per il Fondo Investimenti per l’Abitare da noi gestito, in quanto da oggi anche un’importante piazza come quella triestina entra a far parte delle localizzazioni in cui siamo presenti. L’iniziativa ha il forte pregio di rappresentare anche un esempio importante di rigenerazione urbana, aspetto sempre molto rilevante per il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti impegnato su tutto il territorio nazionale con progetti sostenibili e aggiornati alle nuove esigenze abitative.”

“Con questa nuova edificazione di social housing – ha spiegato dal canto suo Sara Paganin, Senior Fund Manager di Finint Investments SGR e gestore del Fondo Housing Sociale FVG – si compie un passo in avanti nella realizzazione della cosiddetta “città pubblica” intesa come una combinazione virtuosa di volumi, usi, significati e relazioni sociali che si attuano negli spazi dell’abitare. Inoltre, in questo particolare contesto triestino l’housing sociale è stato anche uno strumento di riqualificazione urbana, mediante il recupero di uno spazio in progressivo degrado dopo la chiusura dell’antica attività industriale. Rigeneriamo una parte significativa di Trieste dandole nuovo impulso, attraverso una progettualità che abbiamo curato nei dettagli, per promuovere qualità e vivibilità degli ambienti che non saranno solo alloggi adeguati alle esigenze della nuova società, ma anche e soprattutto un progetto sociale che dà risposte concrete all’emergenza dell’abitare, e lo fa con una filosofia che mette al centro la qualità della vita. Raccogliamo ora i frutti di un lavoro durato quasi 3 anni” ha detto ancora la Paganin, informando infine di un altro analogo intervento in vista a Trieste, in Strada per Cattinara, e ricordando come il “portafoglio” complessivo del Fondo Housing Sociale FVG, a oggi, è composto da 15 iniziative realizzate e/o in corso di realizzazione per un totale di 554 unità abitative e 4 unità commerciali nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia: 28 unità a Maniago (PN), 54 a Pordenone, 15 a Pasiano di Pordenone (PN), 31 a Remanzacco (UD), 203 a Udine, 20 a Lignano Sabbiadoro (UD),  67 a Monfalcone e 140 unità complessive a Trieste (alle 83 di viale Ippodromo si affiancheranno infatti i 56 alloggi di Cattinara).

Ha concluso Cristiano Cozzolino, in rappresentanza del consorzio C.A.S.A. FVG - come già detto, l'associazione di cooperative sociali di Trieste e della regione che ora raccoglierà le manifestazioni di interesse per gli alloggi che perverranno e curerà quindi l'”accompagnamento” dei futuri inquilini nelle procedure d'acquisto e non solo -, il quale ha ricordato i dati e le scadenze essenziali di pubblico interesse per l'acquisizione delle case di viale Ippodromo: pubblicazione del bando e invio delle “manifestazioni di interesse” da lunedì 8 ottobre fino a venerdì 30 novembre, “open day” per visitare gli appartamenti sabato 20 ottobre, dalle ore 10.30 alle 16.30, reperimento di tutte le informazioni utili sul sito www.housingsocialefvg.it tramite il quale è anche possibile inviare le suddette “manifestazioni di interesse”.