Fvg, violenze fisiche e psicologiche verso la moglie anche davanti la figlia

I carabinieri della Stazione di Aviano nella mattinata odierna hanno applicato la misura coercitiva dell’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dalla persona offesa nei confronti di un 44enne, magazziniere. Un altro episodio di incredibili violenze perpetrate all’interno delle mura domestiche da parte di un uomo nei confronti della moglie convivente peraltro affetta da una grave patologia che ne impedisce la deambulazione. I carabinieri di Aviano nel pomeriggio dello scorso 22 giugno intervengono per sedare una violenta lite tra marito e moglie e solo in tal caso, dopo oltre tre anni di soprusi, la donna trova la forza di denunciare tutto quello che ha annotato in una sorta di diario per tenere traccia delle proprie sofferenze cagionate dal marito: e’ costretta a vivere in pessime condizioni igienico sanitarie in un appartamento raggiungibile solo attraverso alcune rampe di scale, subisce una miriade di comportamenti ed atteggiamenti violenti e prevaricatori cui assiste anche la figlia. Il padre assiduo assuntore di sostanze alcoliche sperpera il denaro per i suoi vizi e maltratta fisicamente e psicologicamente la donna, indirizzandole ogni genere di offese lesive della personalità tanto da annichilirla ottenendone il totale controllo. spintoni, percosse, omissioni di assistenze impedendole di fruire delle cure mediche di cui ha bisogno. Dal 22 giugno madre e figlia si trovano in una struttura protetta aiutate dal comune di Aviano. Ai carabinieri guidati dal luogotenente Luigi Ruzza non hanno risparmiato parole di ringraziamento: “siamo rinate”. L’uomo, privo di precedenti, sulla base della richiesta inoltrata dal p.m. dottor Andrea Del Missier al g.i.p. dr. Rodolfo Piccin, oltre a stare lontano dalla casa familiare non potrà avvicinarsi a moglie e figlia con ingiunzione di versare in loro favore una somma mensile che in caso di diniego dovrà essere versata a cura del suo datore di lavoro. In caso di violazioni il giudice non potrà che aggravare la misura cautelare.