Crisi Sertubi, CasaPound: «Intervenga Stato, non possiamo perdere un’azienda così strategica»

«Oggi eravamo fuori dai cancelli della Sertubi per esprimere la nostra solidarietà ai lavoratori della Sertubi, minacciati ancora una volta dalle scelte dell’Unione europea che forse non casualmente mette fuori mercato l’unico competitor europeo alla Saint-Gobain, azienda francese anch’essa impegnata nella produzione di tubi di ghisa».

Lo afferma Francesco Clun, responsabile provinciale di CasaPound Italia.

«Già un anno fa eravamo intervenuti per sollevare il caso sull’azienda controllata dalla Jindal. Anche quella volta erano proprio le normative europee a minacciare la produzione di una delle aziende più importanti nel panorama europeo. Per questo – prosegue Clun – non possiamo permettere che settori strategici per l’economia nazionale vengano lasciati in mano ai privati che alla prima occasione, come accaduto con la Sertubi, decidano di spostare parte della produzione all’estero lasciando poi morire pian piano l’azienda».

«Per questo, oltre a chiedere al Ministro Luigi Di Maio di venire a Trieste e toccare con mano qual è la realtà industriale in questione, crediamo che una strada per salvare la Sertubi ci sia. Un intervento pubblico dello Stato – dichiara il responsabile della tartaruga frecciata – che si faccia carico di rilevare l’azienda e di realizzare quell’opera di sostituzione delle tubature della rete idrica e fognaria, è ormai l’unica soluzione per non perdere un’eccellenza nella manifattura».

«L’investimento che dovrebbe fare lo Stato risulta irrisorio perché con 50 milioni di euro, pari all’1% di quello che oggi spendiamo (circa 5 miliardi di euro) tra sprechi idrici, infrazioni europee e manutenzioni straordinarie, si riuscirebbe a garantire quelle 8000 tonnellate all’anno di tubature in ghisa necessarie per la prosecuzione delle attività produttive» precisa ancora Clun che aggiunge «Pensiamo poi se il Governo Giallo-Verde decidesse di attuare il punto 2 del Contratto di Governo che prevede la sostituzione dei tubi di ghisa di una delle reti idriche e fognarie più problematiche d’Europa con perdite che arrivano fino al 40%. Potremmo creare centinaia di nuovi posti di lavoro e utilizzare un tubo 100% italiano anziché francese». conclude Francesco Clun, responsabile provinciale di CasaPound Italia.