Ambiente: Regione, Catasto grotte aiuta a scoprire antica storia Fvg
"Grotte preistoriche del Friuli Venezia Giulia" oltre a essere una pubblicazione di qualità sulle cavità della nostra regione e sul loro primo utilizzo antropico è un esempio virtuoso dell'ottima collaborazione esistente in Friuli Venezia Giulia tra un grande numero di soggetti, tutti innamorati della propria terra e del suo grembo. Questo progetto è nato e si è sviluppato infatti grazie alla proficua cooperazione tra Servizio geologico della Regione, Università degli Studi di Trieste, i Musei scientifici e archeologici di Trieste e di Udine, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e i gruppi e le associazioni speleologiche del nostro territorio, che ha portato all'implementazione del Catasto speleologico regionale con i dati inerenti alle grotte di interesse archeologico e paleontologico.
È questo, in sintesi, il pensiero espresso dall'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente ed energia alla presentazione del volume "Grotte preistoriche del Friuli Venezia Giulia", avvenuta questo pomeriggio nella sede triestina della Camera di commercio Venezia Giulia.
L'esponente dell'Esecutivo regionale ha rimarcato che nel 2023 sono state accatastate 231 nuove cavità e 755 aggiornamenti di cavità già conosciute e, in termini di database, sono stati inseriti 25.177 nuovi dati. A questi numeri vanno aggiunti ulteriori inserimenti, provenienti da progetti specifici in essere con l'ateneo triestino, l'Ogs, il Cnr e la Federazione speleologica regionale. Proprio attraverso l'incontro con la ricca banca dati del Catasto ragionato informatico delle grotte archeologiche (Criga) è stato possibile mettere a disposizione un patrimonio di dati archeologici che fondano le loro radici nel lavoro di generazioni di appassionati, esploratori e studiosi.
L'assessore ha quindi evidenziato che, attraverso tali studi, è possibile arricchire la conoscenza della nostra storia attraverso volumi come quello presentato oggi, che uniscono immagini di grande impatto e un approccio didascalico e divulgativo a una ricca e aggiornata bibliografia di riferimento per ogni eventuale approfondimento. Il progetto propone, inoltre, alcuni itinerari di facile accesso che guidano il pubblico alla visita delle cavità da cui provengono manufatti e resti faunistici e dei musei dove questi materiali sono conservati, invogliando così gli interessati alla visita dei reperti nelle strutture museali.