Alpini: Fedriga-Rosolen, "un orgoglio ospitare a Trieste la consegna cappello."
Gli alpini sono un capitolo importante della storia del Friuli Venezia Giulia. Nessuno può dimenticare lo sforzo profuso in occasione del terremoto del 1976 per dare aiuto alla nostra popolazione e il ruolo determinante che hanno avuto nelle fasi della ricostruzione. Questo Corpo continua a
trasmettere quei valori in grado di contrastare l'individualismo sempre più spinto e un mondo privo di protezioni e reti sociali. Siamo pertanto felici di ospitare a Trieste le penne nere che, con il loro esempio in ogni scenario operativo, danno un contributo determinante alla creazione di un modello di società in grado di valorizzare soprattutto nelle giovani generazioni il senso di comunità".
Lo ha affermato oggi a Trieste il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nel corso della presentazione degli appuntamenti che culmineranno sabato 15 novembre in piazza Unità d'Italia con la cerimonia solenne di benedizione e consegna del cappello con la penna a 140 volontari in ferma iniziale dell'Esercito.
Questi giovani, a conclusione di dodici settimane di formazione, riceveranno il cappello con la penna dai "veci" dell'Associazione nazionale alpini.
Nel ringraziare l'Esercito italiano, l'intero Corpo degli alpini, PromoturismoFvg, Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia e l'assessore regionale al Lavoro e formazione Alessia Rosolen per l'impegno risultato determinante nella realizzazione di questo importante evento, Fedriga si è augurato che nel 2029 Trieste possa ospitare nuovamente l'adunata nazionale degli alpini.
"Fra quattro anni celebriamo il 75° anniversario del ritorno di Trieste all'Italia. Sarebbe per noi un grandissimo orgoglio - ha sottolineato Fedriga - accogliere nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia le penne nere provenienti da ogni parte del nostro Paese".
"I giovani alpini - ha sottolineato l'assessore Alessia Rosolen - hanno ricevuto una formazione di altissimo livello che consente loro di operare in ambienti estremi, in pericolose attività di peacekeeping e di intervenire con grande professionalità in caso di calamità naturali, utilizzando al meglio strumenti tecnologicamente avanzati. Il tutto senza mai disconoscere i propri valori tradizionali: coraggio, tenacia e impegno".
Durante la conferenza stampa è stata sottolineata la forte sinergia fra Associazione nazionale alpini e il Comando truppe alpine dell'Esercito italiano che dura da lungo tempo.
Il presidente dell'Ana Sebastiano Favero ha ricordato il significato profondo della ripresa della tradizione della consegna ai giovani alpini, da parte "veci", del cappello con la penna. Un momento solenne che riafferma i valori del dovere, del sacrificio, dell'unità, della condivisione e della solidarietà. Con oltre 4300 gruppi sparsi in tutto il mondo l'Ana sa sempre rispondere "presente" in ogni situazione difficile.
Per il comandante del Centro addestramento alpino, il generale di brigata Alessio Cavicchioli, rappresenta un grande onore aver portato la consegna del cappello fuori dalle caserme. L'obiettivo di questa settimana di eventi è far conoscere l'attività degli alpini con un tema conduttore: quello della contaminazione e della reciproca convivenza attraverso l'organizzazione in città di numerosi appuntamenti.
Il comandante delle Truppe Alpine, il generale di divisione Michele Risi, ha voluto rimarcare invece il ruolo di Trieste, simbolo di italianità. La città è stata scelta come luogo ideale per il completamento del ciclo di formazione dei giovani alpini i quali, all'interno del loro zaino, devono conservare tutte le competenze tecnico-operative, ma anche quelle valoriali e affettive. Gli alpini sono abituati a operare in quella montagna attraversata dai confini che, come la stessa Trieste, diventano luoghi di incontro e di scambio fra idee e culture diverse. E gli eventi organizzati in questa settimana sono proprio all'insegna della grande apertura, coinvolgendo i cittadini e le scuole.
L'iniziativa, promossa dal Comando delle truppe alpine di Bolzano e organizzata dal Centro addestramento alpino - Scuola militare di Aosta, unisce formazione, tradizione, valori e spirito di corpo, ed è stata resa possibile attraverso la cooperazione tra Esercito, Regione Friuli Venezia Giulia, Protezione civile Fvg e mondo accademico e imprenditoriale.
Durante la settimana, Trieste e il Friuli saranno per gli aspiranti alpini teatro di addestramento in montagna, ma ci saranno inoltre incontri con le scuole e con l'Associazione nazionale alpini e cerimonie presso i sacrari di Redipuglia e di Oslavia dove renderanno omaggio ai caduti.
Il Centro addestramento alpino ha anche organizzato con il sostegno della Regione e la collaborazione della Camera di Commercio Venezia Giulia Trieste Gorizia due simposi di rilevanza nazionale - venerdì 14 novembre sul tema dell'Artico e domenica 16 novembre sulla Protezione civile, nella prospettiva del cinquantenario del sisma del 1976 - che vedranno la partecipazione delle Università di Trieste e Udine, dell'istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica sperimentale e dei rappresentanti delle imprese locali.
A completare il quadro degli eventi culturali troviamo i "Caffè freddi", incontri con alpinisti militari di eccellenza che si svolgeranno oggi e domani. Il primo alle ore 18 presso l'Hotel Continentale dove Alessandro Marino e Marco Majori del Centro addestramento alpino parleranno di spedizioni, aspetti tecnici e prospettiva militare e del "perché esplorare". Domani, sempre alle ore 18 ma all'all'antico Caffè San Marco, Filip Babicz affronterà il tema "Lo sport, la preparazione, la performance nell'esplorazione del limite.
Venerdì 14 novembre è in calendario il concerto della Fanfara della Brigata alpina Julia che, a partire dalle ore 17:30, darà vita a un concerto itinerante lungo le vie di Trieste che si concluderà in piazza Unità.
La consegna del cappello alpino - evento clou della settimana in programma sabato 15 novembre alle ore 15 in piazza Unità d'Italia - sarà preceduta venerdì sera dalla tradizionale "Veglia delle armi" presso il santuario di Monte Grisa.