UAAR Fvg: "Celebrazioni del Natale a scuola? Meglio di no, in un Paese laico"
Pubblichiamo da Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
"Celebrazioni del S. Natale a scuola? Meglio di no, in un paese laico.
Presa di posizione dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti sulla circolare dell’Ufficio scolastico regionale rivolta ai dirigenti scolastici
«Abbiamo sentito il dovere di scrivere ai Dirigenti scolastici del Friuli Venezia Giulia per riaffermare il supremo principio di laicità dello Stato che l’Ufficio Scolastico si era dimenticato di richiamare nella sua circolare in cui di fatto sponsorizzava le celebrazioni del Natale negli Istituti scolastici.» Con queste parole, il coordinatore regionale dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, Luciano Bellomo, commenta la lettera che ha scritto oggi ai dirigenti in risposta alla circolare regionale 12045.
Nella circolare, pervenuta all’Uaar da fonte anonima, l'Ufficio scolastico aveva sostenuto che la «compatibilità della presenza dei simboli della cultura cristiana nelle aule con il carattere laico, non confessionale, multiculturale e multietnico della scuola statale deve essere affrontato senza preconcetti» senza tenere in dovuta considerazione — anzi, senza proprio citarla — la recente sentenza della Corte di Cassazione, Sezioni Unite (n. 24414/21) in cui, a partire dalla questione dell’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, si afferma che «l’esposizione autoritativa del crocifisso nelle aule scolastiche non è compatibile con il principio supremo di laicità dello Stato. L’obbligo di esporre il crocifisso è espressione di una scelta confessionale. La religione cattolica costituiva un fattore di unità della nazione per il fascismo; ma nella democrazia costituzionale l’identificazione dello Stato con una religione non è più consentita». Dimenticanza che appare all’Uaar piuttosto curiosa, considerato il fatto che sono state invece citate oltre dieci tra fonti normative e sentenze meno recenti e di minor rilievo.
«Osserviamo anche — prosegue Bellomo — che nella circolare si sottintende comunque una superiorità della cultura cattolica e dei suoi valori, cosa che non si addice ad un rappresentante delle istituzioni. Anzi, sembra quasi che si voglia surrettiziamente stimolare le scuole ad organizzare celebrazioni del Natale facendo intendere di essere garantiti dall’impianto normativo vigente, che noi riteniamo risenta ancora di un retaggio culturale fascio-clericale.»
«È incredibile e suggestiva la narrazione che l'Ufficio regionale riesce a mettere in campo — conclude l’Uaar — quando parla di “inappropriati e infondati atteggiamenti di rifiuto" verso le celebrazioni natalizie: la Chiesa Cattolica è l’unica che gode di indecorosi e indifendibili privilegi nella scuola pubblica, nell’accesso ai fondi per le sue scuole paritarie e nella possibilità esclusiva che le è garantita di esercitare la sua dottrina nell’ambito dell’istruzione pubblica. La scuola ha necessità di laicità, non certo di confessionalismo, seppur mascherato da rispetto delle tradizioni.»"