Sospeso il cantiere dell'ex Pavan

Sospeso il cantiere dell'ex Pavan

'Tra le 10 e le 10.45 di oggi, 28 marzo 2024, gli operai della ditta CP Costruzioni SRL hanno parcheggiato la ruspa, messo al sicuro le nuove transenne sotto il portico e chiuso il cantiere di via Frausin 7 (ex Pavan) a Trieste. Quindi si sono allontanati. Se ne sono andati anche gli agenti della Digos. In precedenza, già dopo le 7 gli operai si erano attrezzati per iniziare la demolizione dello storico edificio, prevista per questo pomeriggio.

 

Alcuni militanti del Comitato Insieme San Giacomo e della rete solidale Campo libero, residenti e genitori, che hanno presidiato l’area tutta la mattina, hanno però fatto presente sia alla capocantiere sia agli operai che ieri l’avvocato Giovanni Ventura ha trasmesso, anche a loro nome, via pec una diffida al Comune di Trieste dall’effettuare, per mezzo della ditta appaltatrice CP Costruzioni SRL, la programmata demolizione del fabbricato prospiciente la pubblica via, della tettoia posta all’interno e di alcuni altri manufatti di via Frausin 7, in assenza di conformità urbanistica, ovvero della regolare approvazione sia dell’annunciata Variante al Piano Regolatore Generale Comunale, sia del progetto definitivo, sia del progetto esecutivo per la realizzazione dell’Impianto sportivo indoor di via Frausin. Tra ieri pomeriggio e stamattina la diffida è stata inoltrata al Prefetto, alla Procura della Repubblica di Trieste, alla Corte dei conti, al Ministero dell’Ambiente, al Ministero della Cultura, alla Soprintendenza regionale, a tutti i Senatori, al Sindaco, all’Assessora Lodi, ai Consiglieri comunali, regionali e della Quinta Circoscrizione, alla Polizia municipale, al Presidente della Regione, agli Assessori regionali all’Ambiente e al Territorio, a numerosi organi di stampa, nonché a tante associazioni e persone. Inoltre è stato pubblicato da varie parti su Facebook e Telegram e trasmesso via WhatsApp e Messenger.

 

La capocantiere ha detto ai nostri militanti di aver chiamato il Comune per capire come comportarsi in seguito alla diffida. Poco dopo gli operai hanno provveduto a chiudere il cantiere.

 

 

 

Apprendiamo che l’Assessora Lodi attribuisce al maltempo la sospensione dei lavori. Ma l’allerta maltempo era stata già diramata ieri. Non occorreva attendere stamane per sapere che le condizioni meteorologiche sarebbero peggiorate in particolare tra le 15 e le 16, cioè proprio quando verosimilmente si intendeva procedere. Ci pare strano quindi che stamattina prima ci si sia attivati con solerzia per cominciare la demolizione e poi improvvisamente si sia fatta marcia indietro per paura della pioggia. 

 

Se invece il Comune intendesse far partire i lavori domani, rischierebbe poi di interferire pesantemente con le attività della scuola una volta terminate le vacanze pasquali.

 

 

 

Ribadiamo che allo stato la demolizione appare palesemente illegittima in quanto prima di procedere con eventuali lavori di demolizione è necessario che:

 

la prevista Variante al PRGC venga discussa dalla Quinta Circoscrizione, competente per territorio ad esprimere il proprio parere non vincolante;successivamente il Consiglio comunale discuta e adotti la Variante, considerando anche tale parere;la Variante così adottata venga sottoposta alle osservazioni dei cittadini;il soggetto proponente faccia le sue controdeduzioni a tali osservazioni;la Giunta comunale approvi la Variante;il Consiglio comunale valuti osservazioni e controdeduzioni e approvi definitivamente la Variante, con o senza modifiche rispetto alla versione adottata;la Giunta comunale approvi il progetto definitivo e il progetto esecutivo conseguenti.

 

Compiere un atto irreversibile come la demolizione senza seguire tali prescritte procedure, ovvero impedendo alla Circoscrizione competente e alla cittadinanza di esprimersi e al Consiglio comunale di discutere e decidere, costituisce inammissibile condotta caratterizzata dall’illecita modalità del fatto compiuto, rispetto al quale si potrebbero individuare responsabilità di diversa natura.

 

 

 

A quanti si ostinano a dire che l’ex Pavan era abbandonato ripetiamo che il campo coperto di pallacanestro e il giardino alberato sono stati usati da alunni e insegnanti delle tre scuole di via Frausin fino al dicembre scorso per pre-accoglienza, educazione fisica e ricreazione, nonché da varie associazioni e dalla Circoscrizione per eventi. In precedenza era stato aperto al pubblico.

 

A chi afferma che l’edificio è un rudere rispondiamo che risale al 1836, che è tra i più antichi di San Giacomo, che è di proprietà del Comune di Trieste, responsabile del suo degrado, e che è ricompreso nel “Catalogo dei beni culturali” dei Musei civici del Comune di Trieste. Basterebbe restaurarlo e trasformarlo in uno spazio multifunzionale al servizio della cittadinanza e nella nuova sede della Circoscrizione, come il Comitato Insieme San Giacomo ha più volte chiesto.

 

Il nuovo impianto sportivo potrebbe essere costruito in un luogo più idoneo. Ad esempio lo spiazzo asfaltato tra le vicine scuole Oberdan e da Vinci.-

A riferirlo il Comitato Insieme San Giacomo