"Cercasi schiavo", volantini-shock di Rifondazione in largo Barriera contro lo sfruttamento sul lavoro

Pubblichiamo da Rifondazione Comunista
 
Oggi dalle 16:00 alle 18:00 in largo Barriera Vecchia il partito della rifondazione Comunista assieme ai Giovani Comunisti organizzano un volantinaggio contro lo sfruttamento sul lavoro sempre più precario e sempre di più senza tutele.
 
Oggi il lavoro sta diventando uno strumento di ricatto sociale, dove chi ha la fortuna di averlo è sempre più spesso a condizioni di eterno precariato o ricatto. La maggior parte dei contratti non vengono rispettati o non hanno nessuna tutela. Ci sono lavoratori e lavoratrici che lavorano anche 11 ore consecutive al giorno senza alcun tipo di diritti e di tutele. Per non parlare della maternità sempre di più vista di cattivo occhio da chi assume. Sempre più spesso troviamo su i giornali articoli che riportano questo ed altri tipi di sfruttamento o discriminazioni. Con l’arrivo dell’estate troviamo i contratti del turismo commercio e logistica tra i più bassi a livello nazionale e come tra le ultime indagini statistiche in generale tra i più bassi d’Europa.
Vogliamo ricordare come gli operatori museali del comune di Trieste vengono pagati 4,20 Euro all'ora. Semplicemente una condizione inaccettabile. A tal proposito sia il sindaco e l’assessore alla cultura  fanno come Ponzio Pilato, se ne lavano le mani senza attuare nessun tipo di provvedimento serio per rimediare in maniera significativa questa situazione.
 
Rifondazione Comunista assieme ai giovani Comunisti vuole dire basta a questo scempio. Tutto questo la definiamo una violenza di tutte le lavoratrici e i lavoratori. Vogliamo, soprattutto in questo momento, stare affianco dei lavoratori perché vengano rispettati diritti e dignità. Chiediamo che le istituzioni intervengano e che si mettano all'opera al più presto perché agiscano sulle politiche del lavoro, sempre di più rese incerte, in maniera efficiente ed efficace per l’intera collettività, che tutelino tutti i lavoratori, per scongiurare un forte impoverimento ulteriore della società in cui viviamo.