Trieste guarda a Vienna: Ater e Regione in visita studio per il futuro dell’edilizia sociale

Trieste guarda a Vienna: Ater e Regione in visita studio per il futuro dell’edilizia sociale

Due giorni di confronto, ispirazione e progettualità a Vienna per la delegazione di Ater Trieste guidata dal presidente Daniele Mosetti, accompagnata dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante. Il viaggio, svoltosi il 14 e 15 maggio 2025, ha rappresentato una preziosa occasione per analizzare da vicino i modelli virtuosi di edilizia sociale e rigenerazione urbana della capitale austriaca.

Dai gasometri al social housing inclusivo

Uno dei momenti più significativi è stata la visita ai celebri quattro gasometri del quartiere Simmering, oggi trasformati in strutture multifunzionali a uso abitativo e commerciale. «Un modello emblematico di riqualificazione urbana – ha dichiarato Mosetti –. Anche Trieste ha il suo gasometro e possiamo trarne ispirazione concreta per restituire vita a spazi urbani oggi marginali».

La delegazione ha proseguito con un incontro presso Wiener Wohnen, omologa viennese dell’Ater, che gestisce un patrimonio abitativo pubblico tra i più vasti in Europa. Proprio da qui è emerso un concetto centrale: in Austria, la casa popolare non è stigmatizzata, ma è destinata anche a chi non è in difficoltà economica, in un’ottica di vera inclusione sociale e mixité.

Studentati low cost e decoro urbano: spunti per il FVG

I rappresentanti triestini hanno inoltre visitato lo studentato Base 11, esempio di edilizia studentesca di qualità a costi accessibili, e il complesso Nussbaumallee con il progetto “Langer Anger”, destinato ad abitazioni temporanee per persone in situazione di emergenza. Spicca in tutti i casi l’assenza di vandalismi e l’attenzione al decoro degli spazi comuni, segno di un profondo senso civico diffuso.

Nel pomeriggio di mercoledì la delegazione ha incontrato Bernd Riessland, presidente di Cooperative Housing International, per approfondire il modello economico austriaco delle politiche abitative, fondato su un mix tra finanziamenti pubblici e gestione non lucrativa.

Una lezione per il futuro dell’Ater triestina

Il viaggio si è concluso con la visita al quartiere Seestadt Aspern, avveniristico esempio di pianificazione urbana integrata, e al centro commerciale Q19, dove è emersa ancora una volta la capacità austriaca di conciliare servizi, qualità estetica e sostenibilità.

L’assessore Cristina Amirante ha commentato: «L’esperienza viennese dimostra come si possa coniugare architettura di qualità, sostenibilità sociale e visione urbanistica. È un modello che deve ispirare anche le nostre Ater, soprattutto per sviluppare l’edilizia pubblica convenzionata, destinata a chi è escluso dal mercato privato ma non ha diritto alla sovvenzionata».

Mosetti ha rilanciato l’impegno: «Ater Trieste guarda con crescente interesse al social housing e già oggi offre risposte con l’Agenzia per l’Affitto. Il nostro obiettivo è crescere ancora, forti di una tradizione che ci vede come la più antica istituzione italiana nel settore, nata nel 1902 come ICAM».

Il viaggio a Vienna si configura dunque come una tappa strategica per il futuro dell’edilizia sociale a Trieste e in tutta la regione: un’occasione per importare modelli funzionali, civili e sostenibili, in grado di migliorare concretamente la vita dei cittadini.