Sfruttamento della prostituzione a Trieste, arrestato un uomo e donna denunciata
Nella giornata di venerdì 28 novembre i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trieste via Hermet, con la collaborazione della Sezione Radiomobile e delle Stazioni di Trieste Scorcola e San Dorligo della Valle, hanno effetuato delle perquisizioni locali e personali, disposte dall'Auorità Giudiziaria, nei confronti di due cittadini di nazionalità cinese, un uomo e una donna, entrambi cinquantenni. in seguito alle perquisizioni, l'uomo è stato arrestato, mentre la donna denunciata.
Questo il risultato di una lunga operazione d'indagine iniziata questo autunno e portata avanti dalla Sezione Operativa, in relazione allo sfruttamento della prostituzione di donne di nazionalità cinese.
Prima fase
All'inizio l'inchiesta si era focalizzata su due centri massaggi in via Flavia e via San Francesco, nei quali i Carabinieri avevano raccolto prove che documentavano l'attività illecità, si era giunti al sequestro preventivo dei locali utilizzati per gli atti illeciti e il denaro che ne derivava. Le indagini, svolte dal P.M. il dottor Frezza, hanno permesso l'identificazione degli attuali indagati e la dimostrazione delle molteplici attività illecite svolte dai due.
Al centro dell'inchiesta
La Procura di Trieste ha quindi posto al centro dell'inchiesta lo sfruttamento delle donne, che attirate in Italia con promessa di un lavoro sicuro, erano successivamente obbligate alla prostituzione e a vivere spesso anche in situazioni precarie, private di ogni lobertà personale. Dai risultati delle investigazioni si possono accantonare possibili violenze brutali ed eclatanti, ma anche cenni di ribellione delle donne, nonostante una base di forte sfruttamento sia innegabile.
Blitz finale
Quando i Militari dell'Arma hanno effettuato le perquisizioni nelle abitazioni e sono seguite quelle all'interno della "casa d'appuntamento", con il conseguente sequestro preventivo dell'immobile. Inoltre, è stata identificata e portata in salvo una donna che, grazie ai collaboratori del progetto d'accoglienza "Stella Polare", è stata accompagnata in una località protetta.