La battaglia di Martina Oppelli per ottenere il suicidio assistito: ‘La mia scelta non è di disperazione, ma di amore verso la vita che ho avuto.’ (VIDEO)
Martina Oppelli, residente a Trieste, ha incontrato questo pomeriggio, giovedì 23 maggio, la stampa in un incontro per condividere il suo percorso e la richiesta di suicidio assistito. Martina, tetraplegica e affetta da sclerosi multipla, ha espresso la sua decisione come un atto d'amore verso la vita che ha vissuto, nonostante anni di sofferenza.
"Non avrei mai voluto prendere questa decisione," ha dichiarato Martina, "ma il dolore è diventato insopportabile. La mia scelta non è di disperazione, ma di amore verso la vita che ho avuto." Ha espresso la sua speranza che il Parlamento discuta una legge sul fine vita, considerando attentamente le sofferenze di chi chiede di porre fine alla propria vita in modo assistito.
La sua richiesta di suicidio assistito è stata inizialmente respinta dall'Azienda Sanitaria, che ha dichiarato che non sussistevano i presupposti per rivalutare le sue condizioni di salute. Tuttavia, Martina e il suo team legale stanno perseguendo il caso e ora spetta ai giudici del Tribunale di Trieste prendere una decisione.
La Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, ha sottolineato che Martina è totalmente dipendente dall'assistenza continua e dai farmaci per sopravvivere, rendendo il diniego dell'Azienda Sanitaria illegittimo e privo di fondamento.
Il 19 giugno, la Corte costituzionale si pronuncerà sul requisito del sostegno vitale, un elemento chiave per l'accesso al suicidio assistito in Italia. Questo caso assume particolare rilevanza dopo l'azione di disobbedienza civile che ha permesso a Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, di accedere al suicidio assistito in Svizzera.
Martina Oppelli ha intrapreso un lungo percorso legale per ottenere il diritto di porre fine alla sua sofferenza in Italia. Architetta di professione, Martina ha continuato a lavorare grazie ai comandi vocali, dimostrando una determinazione straordinaria nonostante la sua condizione.
In Italia, l'accesso alla morte volontaria assistita è regolamentato dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte costituzionale, che stabilisce precise condizioni di salute per coloro che desiderano porre fine alla propria vita in modo assistito. Tuttavia, il processo è spesso complicato e non garantisce tempi certi.
L'Associazione Luca Coscioni ha promosso la campagna "Liberi Subito" per raccogliere firme a sostegno di proposte di legge regionali che garantiscano un percorso più chiaro e tempi certi per coloro che desiderano accedere al suicidio assistito.
Le discussioni sulle proposte di legge regionali "Liberi Subito" sono in corso in diverse regioni italiane, ma molti ostacoli devono ancora essere superati per garantire un accesso più rapido e dignitoso alla morte volontaria assistita per coloro che ne fanno richiesta.
RIPRODUZIONE RISERVATA