The New York Times su Trieste: «Porto dimenticato potrebbe diventare porta cinese per Europa»

Trieste ancora protagonista dei media mondiali, grazie ad un articolo pubblicato ieri, lunedì 18 marzo, dal The New York Times sui rapporti tra Italia e Cina e sul possibile sbarco cinese nel Porto di Trieste. Il lungo reportage, dal titolo emblematico "Un porto italiano dimenticato potrebbe diventare una porta cinese per l'Europa"ha come tema principale "La via della Setea" e le relazioni internazionali tra i due paesi e ciò che potrebbe accadere in futuro con numerose dichiarazioni di esponenti locali del settore quali il presidente dell'Autorità Portuale Zeno D'Agostino:«Fondamentalmente, quello che sta succedendo è che il porto di Trieste sta tornando al ruolo logistico per l'Europa che aveva per il vecchio impero austro-ungarico». Su Trieste viene spiegato che «Per secoli, questa città portuale cosmopolita sulla punta settentrionale della costa adriatica italiana ha funzionato come un punto di riferimento geografico tra gli imperi.Dopo un periodo di crisi, grazie alla Cina Trieste sembra pronta a tornare al centro di un mondo in riallineamento». Viene poi ricordato l'arrivo in Italia del Presidente Cinese, che ha come obiettivo ovviamente la conclusione positiva dell'accordo Italia-Cinese, cui appunto la questione Porto di Trieste è asse portante. Stando al The New York Times riguardo il Porto di Trieste:  «Per la Cina, avere uno scalo in uno dei porti storici dell'Europa porterebbe condizioni doganali favorevoli, una rotta commerciale più veloce nel cuore del continente e un accesso diretto alle ferrovie per lo spostamento delle sue merci nell'Unione europea». Trieste viene riferito dall'articolo è già aperta la Cina con scambi reciproci di marchi e prodotti: dai cinesi che bevono e comprano caffè Illy, agli italiani che utilizzano i cellulari cinesi per non parlare della Costa Venezia recentemente inaugurata  Trieste e destinata proprio al Mercato Cinese. Viene poi fatta una breve crono-storia sui riflessi delle relazioni internazionali,Stati Uniti compresi, che ruotano attorno a quest'accordo, con gli interventi di Ministri di diversi Paesi. «Oltre - riferisce il reportage - alla sua comoda posizione, la città ha celebrato lunedì il 300 ° anniversario dell'imperatore Carlo VI d'Austria dichiarandolo "porto franco". Tale status conferisce ancora privilegi speciali, senza oneri doganali o limiti di tempo per lo stoccaggio di merci». Finale con le dichiarazioni dell'ex senatore Giulio Camber  «da molto definito - testualmente l'articolo - il capo politico di Trieste. Ha affermato di non avere più interessi nel porto e che la sua opposizione all'accordo era motivata dalla sfiducia nei confronti di quella che definì la dittatura comunista cinese.».