San Vito, inaugurato e riaperto al pubblico il parco di Villa Bazzoni: investimento di 460 mila euro

E' stato inaugurato e sarà regolarmente aperto al pubblico e a disposizione della città a partire dalla prossima settimana lo storico parco di Villa Bazzoni, in via dei Navali 9, sul colle di San Vito a Trieste.

All'inaugurazione sono intervenuti tra gli altri il sindaco Roberto Dipiazza e l'assessore ai Lavori pubblici e Spazi Verdi Elisa Lodi, dirigenti e tecnici del Comune, con il direttore di Servizio Spazi Aperti e Verde Enrico Cortese, l'architetto Anna Nisi che ha diretto i lavori e il funzionario forestale Francesco Panepinto, il direttore dell'Istituto Astronomico Giovanni Vladilo, rappresentanti della ditta Venuti che ha eseguito l'intervento e insegnanti, giovani e ragazzi degli istituti Nordio e Sacro Cuore di San Giusto.

Avviati nel ottobre dello scorso anno, con un investimento complessivo di poco superiore ai 460 mila euro, i lavori al parco di Villa Bazzoni si sono sviluppati su una superficie di circa 5.800 mq e hanno visto interventi di manutenzione della parte boschiva e di sottobosco (molto rigogliosa e con molte criticità) e sono proseguiti con il restauro e la riqualificazione dei manufatti edilizi, la sistemazione dei percorsi principali e rappresentativi del parco, la messa in sicurezza di murature instabili e dei muretti che definivano le antiche geometrie, l'esecuzione dell'apparato impiantistico. Da segnalare anche che la parte centrale e inferiore del parco è stata dotata di illuminazione pubblica e di un impianto di videosorveglianza e che, all'ingresso dello stesso, in via Navali 9, è stata posta una utile mappa per orientarsi e scegliere i percorsi più congeniali. Tutti gli elementi pre-esistenti sono stati conservati e valorizzati all'interno del progetto nella filosofia di un riuso e rispetto di ciò che la storia ha tramandato.

Ripercorrendo brevemente l'iter che ha portato a concordare un “diritto d'uso” del parco per la cittadinanza, il direttore dell'Osservatorio Giovanni Vladilo ha auspicato che questo possa essere “un punto di partenza di una sinergia sempre più forte con il Comune”. Sulla stessa linea anche il sindaco Roberto Dipiazza che ha ringraziato tutti per “l'efficace e positivo intervento portato a termine, che dota la città di un nuovo importante e storico spazio verde, che in prospettiva potrà essere ancora ulteriormente migliorato, per renderlo ancora più vivibile e fruibile, sempre più a misura di quei bambini e ragazzi che sono il nostro futuro”. L'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi ha invece posto l'accento su alcune caratteristiche di “un intervento del valore di 460 mila euro e che interessato una superficie di circa 5.800 mq. Dalla prossima settimana il parco di Villa Bazzoni sarà ufficialmente aperto al pubblico e a tutta la cittadinanza con orario invernale 8.30-17.30. Sarà un nuovo prezioso polmone verde per la nostra città”.

La festosa mattinata è stata aperta da un canto dei bambini della scuola Sacro Cuore di San Giusto e si è conclusa con gli studenti dell'Istituto Nodio, che nell'ambito del loro progetto di “scuola lavoro” hanno provveduto anche a piantare una nuova quercia da sughero in questo riqualificato e rinnovato parco.

La Villa Bazzoni fu costruita nel 1838 su una vasta proprietà del rione di Chiarbola Inferiore, oggi San Vito e si estendeva fino al crinale del colle. Il committente fu Gracco Bazzoni (1798-1871), commerciante lombardo, capostipite di una prestigiosa famiglia; suo figlio Riccardo divenne podestà di Trieste dal 1878 al 1890. I Bazzoni erano molto legati alla Patria e alle simbologie classiche, come si può ammirare da alcuni elementi scultorei ritrovati all’interno del parco. Il cane levriero coi due putti che simboleggia La lupa romana si può ammirare al centro del giardino formale. La villa e le relative foresterie costruite negli anni successivi, furono cenacolo di vari artisti e letterati italiani come anche la penultima proprietaria Evelina (del 1909), nipote del podestà, musicista, compositrice, pittrice. Di tali presenze si respira ancora una speciale atmosfera passeggiando nel parco e scoprendo i vari elementi, o resti di tali, che sono quasi degli indizi da svelare per conoscere la storia del luogo.

Nella prima metà del ‘900 il parco fu ridotto alle attuali dimensioni e delimitato da alte mura in mattoni come lo ritroviamo oggi. Nel 1998 la villa, le scuderie e il parco furono acquistati dall’Osservatorio Astronomico di Trieste – INAF che eseguì cospicui lavori di restauro. Nel 2007 l’intero patrimonio venne riconosciuto un bene monumentale da conservare con specifico decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale parco storico.

Una parte ampia del parco fu concessa quindi in uso al Comune di Trieste nel 2013 per una prima sistemazione eseguita con i lavori socialmente utili, ma le pessime condizioni del parco e dei suoi manufatti necessitarono di specifici interventi e relativi finanziamenti per poterlo aprire al pubblico. Da qui il progetto del 2015 e, dopo varie vicissitudini, l'avvio dei lavori lo scorso anno fino all'attesa apertura al pubblico di oggi.