Fiva Motorcycles Rally, tappa finale a Trieste: 130 moto antecedenti il 1958 in piazza Unità

Per ricordare la corsa auto e motociclistica Trieste-Opicina che si è corsa fino al 1971, che era stata soprannominata la “Monza in Salita” e che aveva visto vincitori del calibro di Nuvolari, Varzi fino a Jochen Rindt, il MotoClub Trieste, il più antico d’Italia e fra i più antichi del mondo, organizza il  29 giugno 2019 questo evento ospitando l’ultima giornata del FIVA MOTORCYCLES RALLY 2019 che quest’anno si tiene sul litorale adriatico a cavallo di Croazia, Slovenia ed Italia. Detto Rally si svolge ogni anno in un posto diverso nel mondo ed è organizzato dalla Federation Internationale Vehicules Anciens per permettere a 130 collezionisti di tutto il pianeta di percorrere un viaggio di quattro giorni sulle strade più belle e nei posti più fascinosi con 130 moto di assoluto valore storico. Sarà una delle poche volte che detto raduno si svolgerà sul suolo di più paesi a cavallo di più confini. I radunisti verranno ricevuti sull’ex posto di blocco di Rabuiese e scortati dalle vecchie moto dei Carabinieri e della Polizia di Stato guidati da agenti e militari con le divise d’epoca in Piazza Unità d’Italia. Le moto dei 130 della FIVA saranno accolte in piazza da un “parco chiuso” con un centinaio di moto d’epoca di proprietà degli appassionati italiani, austriaci, svizzeri e tedeschi che metteranno sotto gli occhi del pubblico le loro motociclette tutte rigorosamente antecedenti il 1958, ultimo anno in cui si è corsa la Trieste-Opicina motociclistica. Le 130 regine dei partecipanti al FIVA World Motorcycles Rally e le moto degli ospiti saranno messe in mostra su una delle più belle piazze d’Europa affacciata sul mare. Saranno esposte in piazza anche alcune moto portate dal BMW Museum di Monaco di Baviera, tra cui una delle moto più importanti della storia del motociclismo: la 500 Kompressor RS 255 con cui Schors Meyer nel 1939 vinse il TT all’isola di Man. Detta moto, che ha fatto scrivere fiumi di inchiostro per l’importanza storica di quella corsa, probabilmente è una delle moto da competizione più interessanti di ogni tempo per l’impegno tecnologico che cambierà per sempre il mondo delle corse sulle due ruote. Oltre a questa sarà presente anche la “gemella” che lo squadrone teutonico presentava a quella corsa guidata da Jack West. Ricordiamo che le due moto finirono la corsa prima e seconda e che dopo 80 anni si rivedranno assieme per la prima volta a Trieste. La moto di Meyer è sempre stata di proprietà della BWM mentre quella di West è la prima volta che viene presentata al pubblico dopo un restauro più che ventennale. In piazza verranno anche presentate alcune automobili marcate Frazer Nash BMW; infatti una storia poco nota, come quella del triestino Camillo Castiglioni negli anni ‘20, è quella che si intreccia poco dopo con la famiglia Aldington. La famiglia inglese Aldington, che aveva acquistato il marchio e la fabbrica Frazer Nask dal capitano Archibald Frazer Nash, entrò in rapporti commerciali con la BMW a metà degli anni Trenta, fino a venirne nominata importatore ufficiale unico per la Gran Bretagna. I buoni risultati spinsero Monaco di Baviera a concedere anche l’apposizione di un inusitato marchio Frazer Nash BMW sulle vetture tedesche importate. L’obiettivo degli Aldington era di mettere in piedi una linea di produzione in Gran Bretagna, ma lo scoppio della guerra pose fine al progetto. Altri fatti poco conosciuti e quasi romanzeschi sono riportati nel libro di Denis Jenkinson “From Chain-drive to Turbocharger”: narrano di come, malgrado le ostilità belliche, i rapporti con Monaco furono mantenuti fino all’utilizzo nel dopoguerra del motore 6 cilindri 328 (ormai noto come Bristol 2 litri) nelle Frazer Nash Le Mans, Targa Florio, Sebring e Mille Miglia. Ora il marchio Frazer Nash è di proprietà del Frazer Nash Car Club, il più antico affiliato (1933) al VSCC che porterà alcune vetture in piazza Unità. A Palazzo Gopcevich, museo della città, il Sindaco Di Piazza e il Presidente della Regione FVG Fedriga inaugureranno la mostra dedicata a “Camillo Castiglioni e il mito della BMW”, realizzata dalla Fondazione Franco Bardelli in collaborazione con il Comune di Trieste, curata da Mauro Martinenzi e Susanna Ognibene. Camillo Castiglioni, nato a Trieste il 22 ottobre 1879, è stato un grande esponente della finanza europea dagli anni ’20 del Novecento e anche l’uomo che ha rilanciato l’azienda BMW dal 1918. Figura poco nota ma di grandissimo livello nella storia dell’Automotive di ogni tempo. Alla mostra saranno presenti anche i vertici di BMW Classic nella figura di Fred Jacobs e per il BMW Group l’Hauptabteilungleiter Ulrich Knieps che presenteranno alla mostra la prima motocicletta costruita dal gruppo, la R32 e, in anteprima assoluta fuori dai musei BMW, il primo motore Klein Boxer M2B15, che è il primo boxer tedesco montato per lo sviluppo del motore della R32, già nel 1921, sulla Victoria per volontà di Camillo Castiglioni. Si passerà poi, sempre a Palazzo Gopcevich, alla presentazione del libro di Franco Damiani, voluto dal MotoClub Trieste, dedicato alla corsa Trieste-Opicina motociclistica, che si è corsa fino al 1958 sulle strade che collegano la città di Trieste all’abitato di Opicina per circa 10 chilometri di tornanti fino all’altopiano del Carso dominante la città. A seguire gli aerei della Prima Guerra Mondiale del Comandante Zanardo eseguiranno il passaggio su piazza Unità d’Italia con i fumogeni ed il tricolore, quindi tutti in moto e scortati dai mezzi storici di Polizia e Carabinieri si percorrerà la strada della corsa in salita che si concluderà all’Obelisco, dove finiva la corsa delle moto fino al 1958 e dove tutti assaggeranno i prodotti enogastronomici del territorio. L'evento è supportato dalla Fondazione CRTrieste.