Il Ministro Antonio Tajani oggi in Bosnia: "Lotta comune contro trafficanti esseri umani"

L'Italia è fortemente impegnata nella lotta ai trafficanti di esseri umani, che utilizzano la rotta balcanica al pari del corridoio mediterraneo. Lo ha sottolineato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, nella sua visita odierna a Sarajevo. In dichiarazioni all'ANSA nella capitale bosniaca, Tajani ha detto che Italia e Bosnia-Erzegovina devono lavorare insieme per combattere l'immigrazione illegale. "Prosegue l'impegno del Governo italiano nei Balcani occidentali. Oggi sono in Bosnia-Erzegovina per lavorare anche contro i trafficanti di uomini. La mia missione a Sarajevo insieme al mio collega austriaco Alexander Schallenberg ha lo scopo di confermare il sostegno dell'Italia per l'adesione della Bosnia-Erzegovina all'Unione europea. Sarà un percorso politico segnato da riforme ed un consolidamento dello Stato di diritto, che favorisca la legalità in una regione d'Europa che è attraversata da traffici di migranti irregolari", ha affermato il titolare della Farnesina. "Anche qui, con le istituzioni bosniache, vogliamo combattere chi lucra sui migranti - ha aggiunto -. Dopo il Consiglio dei Ministri di Cutro, la Farnesina ha ripreso la sua azione politica per creare alleanze attorno a un progetto politico, contro i trafficanti di uomini, un progetto che ha un solo scopo: combattere l'illegalità". "Con Austria e Bosnia-Erzegovina vi è stata oggi piena identità di vedute su questa missione, l'Italia ha intenzione di favorire e proteggere i migranti regolari, e di combattere le bande criminali che nei Balcani e nel Mediterraneo sfruttano chi fugge da guerre e povertà", ha detto Tajani. "Non ci preoccupa solo la rotta del Mediterraneo - ha aggiunto il ministro degli Esteri - ma anche la rotta balcanica. Serve un'azione forte delle Nazioni Unite e dell'Unione europea perché la crisi migratoria che stiamo vivendo è una crisi europea: l'Europa deve rispondere unita e mettere in campo risorse adeguate". "L'Italia - ha ancora detto Tajani - sta lavorando su un piano Mattei nazionale per cercare di far crescere il continente africano, ma serve un piano Mattei allargato, un piano Marshall europeo che permetta di investire in Africa fondi consistenti. Misure urgenti per contrastare i trafficanti sono state varate ieri dal Consiglio dei Ministri, che si è riunito a Cutro. L'Italia riserverà delle quote di accesso ai lavoratori che provengono dai paesi che collaborano con l'Italia". Tajani ha quindi ribadito il crescente interesse dell'Italia per la regione balcanica, nella quale vuole tornare protagonista. "Con questa missione il Governo italiano vuole testimoniare il forte sostegno alla prospettiva europea della Bosnia-Erzegovina. La guerra in Ucraina ha conferito un nuovo significato all'allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali. È un investimento in pace, sicurezza e stabilità per il nostro Paese e per tutta l'UE. Il rafforzamento della cooperazione tra l'Italia e i Balcani Occidentali è un'assoluta priorità del Governo italiano", ha affermato il ministro. "Il rilancio del nostro ruolo nell'area - ha osservato - è iniziato con la mia missione, insieme al Ministro Crosetto, a Belgrado e Pristina, cui ha fatto seguito, il 24 gennaio, la Conferenza Nazionale 'L'Italia e i Balcani Occidentali: crescita e integrazione' di Trieste. Il 21 marzo saremo a Belgrado per il primo 'Business & Science Forum' italo-serbo e a seguire ospiteremo a Roma un incontro con i Ministri degli Esteri dei Balcani Occidentali". "A livello politico - ha detto Tajani - l'Italia sostiene la Bosnia-Erzegovina nel suo processo di integrazione europea e nel percorso di riforme interne. Vogliamo rafforzare ulteriormente anche le relazioni economico-commerciali, già molto forti. L'Italia è infatti il 1° Paese fornitore della Bosnia Erzegovina, con cui abbiamo un interscambio di quasi 1,6 miliardi di euro. Siamo interessati a vedere la Bosnia ed Erzegovina giocare un ruolo chiave nel favorire il processo di stabilizzazione e crescita dei Balcani Occidentali. È nostro auspicio che la cooperazione tra i Paesi della regione sia sempre più forte e intensa e l'Italia è pronta a favorirla". (ANSAmed). YSA-QN