Sciopero generale, Verdi Trieste: "Sosteniamo lo sciopero, stop a invio nuove armi"

Pubblichiamo da  Alessandro Capuzzo per Europa Verde FVG,
 
 
"Il 2 dicembre i Sindacati di base hanno proclamato uno sciopero generale, e convocato una manifestazione nazionale sabato 3 a Roma ponendo l’opposizione alla guerra e la contrarietà all’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia, fra le rivendicazioni principali.
 
“Europa Verde - Friuli Venezia Giulia sostiene lo sciopero e invita alla partecipazione, tanto più dopo la bocciatura in Parlamento della mozione contro l’invio di nuove armi italiane in guerra presentata da Europa Verde e Sinistra Italiana” ha dichiarato la co-portavoce regionale Tiziana Cimolino nel corso della Conferenza stampa convocata dai Verdi il 1° dicembre al caffè san Marco di Trieste.
 
Iniziativa alla quale ha partecipato il consigliere regionale di Open Sinistra FVG Furio Honsell, relatore della mozione “Che il Governo vieti qualsiasi spedizione di materiale militare da Trieste all’Egitto, e si giunga al riconoscimento di Trieste quale territorio neutrale”, di prossima discussione nell’assise consiliare del Friuli Venezia Giulia.
 
Regione all’interno della quale insiste l’ex Territorio Libero di Trieste - istituito dal “Trattato di Pace con l’Italia” del 1947 - il cui status disarmato e neutrale viene riconosciuto dal Diritto internazionale ed è pienamente in vigore.
 
E Regione all’interno della quale opera il Porto franco internazionale di Trieste, dal quale sono partite ingenti spedizioni di materiale militare verso l’Egitto - collegate alla vendita di due fregate FREMM di Fincantieri - in barba ai Trattati internazionali e alla legge 185’90 sull’export di armi, senza rispetto alcuno per la tragica scomparsa e violenta uccisione al Cairo del ricercatore Giulio Regeni, originario di Fiumicello.
 
Al termine della conferenza, il responsabile della Tavola regionale per la Pace Alessandro Capuzzo ha divulgato alcuni dati ufficiali tratti dal sito Weapon Watch, sulla produzione militare realizzata da Wärtsilä prima della crisi industriale che ha coinvolto di recente lo stabilimento.
 
Nel periodo 2017-’21, Wartsila Italia ha fatto export militare con autorizzazioni rilasciate dal Governo in base alla legge 185/’90 per oltre 43.000.000 di €uro, producendo armi e tecnologie militari per le navi da guerra di USA, Arabia Saudita, Egitto, India, Filippine, Sudafrica e Malaysia - che ora montano componenti Wärtsilä made in Trieste - in un territorio dichiarato Neutrale dal Trattato di Pace, e che comprende le zone italiana slovena e croata dell’ex Territorio Libero di Trieste".