Cabinovia Trieste, il Comitato No Ovovia replica a Riccardo Illy: «Serve più serietà»

Cabinovia Trieste, il Comitato No Ovovia replica a Riccardo Illy: «Serve più serietà»

Non si è fatta attendere la replica del Comitato No Ovovia alle recenti dichiarazioni di Riccardo Illy sul tema dei trasporti a fune. L’ex sindaco e presidente della Regione, in un’intervista a un’emittente locale, aveva elogiato l’efficacia degli impianti a fune, sollevando la reazione degli oppositori al progetto triestino.

«Riteniamo necessario intervenire per ribadire alcuni concetti di cui evidentemente l’ex sindaco non è a conoscenza – dichiara il Comitato –. I sistemi a fune funzionano in contesti metropolitani con caratteristiche orografiche, demografiche e di trasporto pubblico che Trieste non possiede. Non si può dunque paragonare la nostra città a realtà come Barcellona».

Criticità economiche e ambientali

Il Comitato contesta anche i presunti vantaggi economici. «Non corrisponde al vero – spiegano – che il costo della cabinovia sia una frazione rispetto a quello di un tram. Al contrario, la soluzione tram offrirebbe un vero servizio di trasporto pubblico, garantendo al tempo stesso la riqualificazione di un’area oggi congestionata dalle auto».

Sul piano ambientale, il riferimento è alla recente pronuncia del TAR: «Il tribunale ha ribadito quanto sosteniamo da anni: il progetto cabinovia non offre benefici tali da giustificare deroghe alla normativa di tutela delle aree Natura 2000, mentre i danni ambientali sarebbero concreti e permanenti».

«No a superficialità, sì al confronto»

Il portavoce del Comitato, architetto William Starc, sottolinea infine l’importanza di affrontare il tema con serietà: «Non si può trattare superficialmente un progetto così dibattuto e controverso, che ha visto la maggioranza dei cittadini contrari e il contributo di esperti del nostro Comitato Scientifico. Le dichiarazioni di Illy hanno un peso per i ruoli che ha ricoperto: per questo lo invitiamo a un incontro diretto, per illustrargli i dati e le evidenze a supporto delle nostre posizioni. Il caffè – conclude Starc – lo offriamo noi».