La Polizia Locale di Trieste premiata con il premio nazionale ANVU "Professor Alvaro Pollice”

La Polizia Locale Trieste, in occasione del convegno organizzato dall’ANVU Puglia a Bari, è stata premiata con il premio Nazionale ANVU “Professor Alvaro Pollice” istituito nel 2000.
 
Il premio istituito per onorare il prof. Alvaro Pollice, già Vice procuratore della Corte dei Conti, con il quale viene riconosciuto l’alto valore del lavoro svolto dagli uomini e dalle donne della polizia locale italiana in favore della sicurezza delle loro città, viene annualmente assegnato al Comando di Polizia Locale che si è particolarmente distinto nell’espletamento delle attività d’istituto.
 
L’ANVU, nell’individuare il Corpo di Polizia Locale di Trieste quale destinatario del prestigioso riconoscimento, ha ritenuto di voler evidenziare e valorizzare anche emblematicamente tutti gli altri Comandi di Polizia Locale d’Italia che operano costantemente a fianco delle altre Forze dell’Ordine in silenzio, ma con grande abnegazione e non comune senso del dovere, per la tutela delle città e borghi d’Italia.
 
Quest'anno è stato assegnato alla Polizia Locale di Trieste per le numerose operazioni di polizia antidroga svolte dal Nucleo di Polizia Giudiziaria, con le seguenti motivazioni: “Nel corso di una lunga e complessa indagine a catena nell'ambiente dello spaccio, il Nucleo di polizia giudiziaria, coordinato dalla Procura della Repubblica, effettuava in momenti diversi 4 arresti per possesso e spaccio di sostanze stupefacenti, sequestrando quasi 20 kg tra marijuana e hashish destinate al mercato illecito locale. L'indagine si concludeva così a dicembre 2021 ma, proprio grazie ai lusinghieri risultati
 
raggiunti, di lì a qualche mese gli investigatori del Nucleo venivano chiamati a collaborare in un'indagine internazionale con i colleghi della Polizia slovena contribuendo alla soluzione di un caso di omicidio avvenuto oltre confine, a pochi chilometri da Trieste.
 
Il 2 aprile c.a., in Slovenia, il cadavere di un uomo era stato trovato nella sua abitazione con numerose ferite da taglio: l'assassino aveva cercato poi - senza esito - di occultare il corpo appiccando un incendio nell'abitazione. Le evidenze sollevate dalla Polizia Locale triestina nella recente indagine unite all'intensa attività della vittima come presunto spacciatore, alla quantità di droga rinvenuta a casa sua e alla vicinanza con il confine italiano, costituivano una concreta pista da seguire, tanto che l'Autorità giudiziaria slovena emetteva un ordine d'indagine europeo per consentire, ovviamente tramite la direzione della locale Procura della Repubblica, la collaborazione tra le due forze di polizia.
 
La sinergia sul campo, a partire dalla condivisione delle informazioni alla raccolta delle prove unitamente alla Compagnia Carabinieri di Aurisina (TS), ha consentito in poco meno di tre mesi l'arresto di un cittadino italiano, presunto responsabile dell'azione criminosa.
 
Il Nucleo di polizia giudiziaria, per l'ennesima volta ha dimostrato spiccate capacità d'indagine, conoscenza del territorio e delle persone che gravitano nel mondo dello spaccio locale; ma – ancora una volta – ha saputo mettere le proprie risorse a disposizione delle altre istituzioni al fine di perseguire l'obiettivo per amore della legalità, al di là del lustro personale, adottando tecniche di indagine collegate all'ordine di indagine europeo e, per taluni aspetti, a quanto previsto dal codice di procedura sloveno.
 
Grande esempio di spirito di Corpo, di dedizione al dovere di perfetta efficienza ed efficacia, di perfetta organizzazione, tesa alla sempre maggior tutela del corretto vivere civile, delle leggi e dei cittadini”.