“1943-2023 trame intrecciate di memoria”, ricco programma del Museo della Risiera di San Sabba per gli anniversari che ricorrono (PROGRAMMA)

 “1943-2023 trame intrecciate di memoria”, ricco programma del Museo della Risiera di San Sabba per gli anniversari che ricorrono (PROGRAMMA)

Si è tenuta oggi, (venerdì 1 settembre) al Museo d’Arte Orientale la conferenza stampa di presentazione, introdotta dall’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi, del programma di eventi culturali 1943-2023. Trame intrecciate di memoria.
La rassegna intende ricordare, raccontare e comprendere gli eventi storici di cui il prossimo autunno ricorrerà l’ottantesimo anniversario, dall’Armistizio dell’8 settembre alla partenza del primo convoglio di deportati razziali dalla stazione di Trieste verso Auschwitz.
Gli eventi sono promossi dal Comune di Trieste con il sostegno del Ministero della Cultura e sono curati e realizzati dal Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale.

Il ricco programma di iniziative - che comprende 7 eventi tra mostre, presentazioni di libri e spettacoli che avranno luogo dal 7 settembre al 7 dicembre 2023 - è stato illustrato da Stefano Bianchi, responsabile dei Musei Storici e Artistici del Comune di Trieste e da Anna Krekic, conservatore del Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale.
“Il vasto programma che presentiamo oggi – ha esordito l’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi – si contestualizza all’interno degli importanti investimenti che l’Amministrazione comunale sta attuando sulla Risiera, resi possibili da un contributo del Ministero della Cultura che ha consentito la riqualificazione strutturale del Monumento Nazionale con un primo lotto riguardante la sicurezza antincendio e un secondo in corso in cui si interverrà in particolare sulla biglietteria e sulla sala conferenze. Ritengo infatti che l’attività didattica debba essere predominante in una struttura che nel 2019 ha contato oltre 130mila visitatori: numeri – ha aggiunto Rossi - che stiamo ripetendo anche quest’anno. Per questo, la Risiera merita di offrire anche mostre e attività culturali perché non si può entrare nella struttura e uscirne con lo stesso spirito con il quale si è entrati in quanto si tratta di un luogo di riflessione sui drammi che hanno colpito le generazioni che ci hanno preceduto. E’ quindi con grande piacere che presentiamo “1943-2023. Trame intrecciate di memoria”, una rassegna che comprende una serie di proposte nate in seno alla Commissione per il Museo della Risiera di San Sabba, gruppo di lavoro eterogeneo che opera – ha concluso Rossi - senza pregiudiziali di natura politica e ideologica”.
Il responsabile dei Musei Storici e Artistici del Comune di Trieste, Stefano Bianchi, sottolineando il grande lavoro organizzativo che sta dietro ai contenuti illustrati oggi, ha introdotto il calendario di iniziative che - ha detto - "si dipana in un arco di tre mesi e che riflette su una serie di ricorrenze di eventi capitali della storia mondiale, europea e della nostra città che sono passati attraverso la Risiera di San Sabba”.

“L’idea alla base di questa rassegna, che intende ricordare, raccontare e comprendere i fatti storici avvenuti tra settembre e dicembre 1943 – ha rilevato Anna Krekic, conservatore del Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale – era quella di non far passare inosservati i numerosi ottantesimi anniversari che ricorrono quest’anno. E le forme attraverso le quali intendiamo raccontare questi anniversari sono varie: espositive, ma anche teatrali, storiografiche e musicali. Il programma proposto pertanto è decisamente vario. Abbiamo scelto di concentrarci sul periodo settembre-dicembre partendo dalla data dell’8 settembre, quella dell’Armistizio, fino ad arrivare a quella del 7 dicembre nella quale partì il primo convoglio di deportati razziali dalla stazione di Trieste. Con la Commissione Risiera si è pensato pertanto di strutturare un calendario di iniziative che fosse dipanato in questo arco temporale concentrandoci su alcuni temi specifici, tra cui quello dei trasporti dei deportati dall’Italia ad Auschwitz a cui sono dedicate due mostre. Apriamo e chiudiamo il programma infatti con due rassegne espositive: la prima si inaugurerà il 7 settembre nella Sala delle commemorazioni della Risiera di San Sabba, la seconda il 7 dicembre”.
Krekic ha sottolineato inoltre l’obiettivo della realizzazione di progetti di rete che la Risiera sta perseguendo con l’appoggio dell’Assessorato comunale alle Politiche della Cultura e del Turismo, curando particolarmente i rapporti con gli altri luoghi della memoria, italiani ed europei.
“In particolare stiamo operando – ha rimarcato Krekic - in sinergia con i quattro luoghi della memoria della Resistenza e della Liberazione che, come la Risiera di San Sabba, beneficiano del contributo ministeriale grazie al quale riusciamo a organizzare questi eventi oltre alle le ristrutturazioni del sito. Altra importante rete è quella dei luoghi della memoria della Shoah con i quali stiamo lavorando soprattutto sul piano didattico ed educativo”. Ulteriore obiettivo importante è quello di rendere la Risiera sempre più luogo di divulgazione dei temi legati alla storia della Seconda guerra mondiale e, in generale, a quella del Novecento e di educazione didattica; quindi – ha concluso Krekic - una memoria attiva, che sia non soltanto ricordo, ma anche una riflessione sul presente attraverso quanto accaduto nel passato”
La conferenza stampa si è svolta alla presenza di Sandro Torlontano, Direttore del Conservatorio “G. Tartini” (i cui studenti parteciperanno allo spettacolo del 25 ottobre) e di Mauro Gialuz,  uno dei componenti della Commissione per il Museo della Risiera di San Sabba.
Tra settembre e dicembre 1943 – è stato riferito nel corso dell’incontro con la stampa - hanno luogo alcuni eventi storici che, con la loro eccezionale portata, connoteranno non solo i due anni successivi di guerra, ma l’intero destino europeo e, in particolare, dell’area alto adriatica. L’Armistizio tra il Regno d’Italia e gli Alleati, firmato a Cassibile il 3 settembre 1943, ma reso pubblico l’8 settembre, ha fra le sue conseguenze l’immediata invasione nazista dei territori italiani non ancora sotto il controllo alleato. Nelle province di Trieste, Udine, Gorizia, Pola, Fiume e nella provincia occupata di Lubiana viene istituita la Zona di Operazioni Litorale Adriatico. Questa è sottoposta, come la Zona di Operazioni Prealpi (Trento, Belluno, Bolzano), al controllo non solo militare, ma anche amministrativo da parte delle autorità del Terzo Reich e sottratta così alla giurisdizione della Repubblica Sociale Italiana.
Intanto, anche nella RSI ha inizio la deportazione degli ebrei, oltre che dei prigionieri politici, verso i Lager. Il 16 ottobre 1943 nel ghetto di Roma i nazisti rastrellano oltre mille ebrei, che nei giorni successivi partono, chiusi in vagoni piombati, dalla stazione Tiburtina in direzione di Auschwitz. Le autorità italiane fasciste allestiscono diversi campi di internamento per ebrei, fra cui il più importante è Fossoli (Carpi, Modena).


A Trieste l’ex fabbrica della Risiera di San Sabba diventa il principale centro delle azioni di polizia e rastrellamento nazista nel Litorale Adriatico, territorio in cui operano alcuni fra i peggiori criminali nazisti, quali Odilo Globočnik e Franz Stangl. Il 7 dicembre 1943 parte il primo convoglio di deportati ebrei da Trieste.


La Risiera di San Sabba viene costruita tra 1898 e 1913 come stabilimento industriale per la lavorazione del riso nel periferico rione di San Sabba a Trieste. Tra il 1927 e il 1934 la produzione si interrompe e il complesso di edifici inizia ad essere utilizzato dal Regio esercito italiano, che nel 1940 lo trasforma del tutto in caserma. Dopo l’8 settembre 1943, con l’occupazione tedesca e la nascita della Zona di Operazioni Litorale Adriatico, l’ex fabbrica della Risiera diventa uno dei centri delle azioni di polizia e rastrellamento nazista sul territorio. Il feroce apparato repressivo è gestito dal generale delle SS Odilo Lotario Globočnik, già a capo dell’Aktion Reinhardt, il progetto di sterminio di massa degli ebrei del Governatorato Generale.


Dalla fine del 1943 la Risiera viene adibita a Polizeihaftlager (Campo di detenzione e di polizia), dotata di celle e – unico caso in Italia – di forno crematorio. Realtà complessa ed eterogenea, la Risiera viene impiegata per la detenzione, tortura e uccisione di ostaggi, antifascisti e partigiani italiani, sloveni e croati (si stimano oltre due-tremila vittime); viene anche usata come campo di transito per prigionieri destinati alla deportazione verso il Terzo Reich, fra i quali gran parte dei 1.450 ebrei deportati dal Litorale Adriatico.


Dopo la liberazione e fino ai primi anni Sessanta, la Risiera di San Sabba è utilizzata come campo di raccolta per profughi in fuga dai Paesi oltre la Cortina di ferro. Nel 1965 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat la dichiara Monumento Nazionale per il suo rilevante interesse storico e politico. Nel 1975, dopo un’importante ristrutturazione progettata dall’architetto triestino Romano Boico, il museo e memoriale viene aperto al pubblico. Oggi la Risiera di San Sabba è uno fra i più rilevanti luoghi della memoria in Italia e in Europa, visitato ogni anno da oltre 130.000 persone e centro propulsore di attività, ricerche ed eventi finalizzati alla comprensione e alla divulgazione della storia del Novecento.


A 80 anni dai tragici eventi del 1943, la Risiera di San Sabba intende ricordare e soprattutto comprendere quanto avvenuto, offrendo spunti di riflessione dalle molteplici forme – teatrali, musicali, espositive e storiografiche – in un ricco programma culturale, che è il frutto di un lavoro sinergico tra il personale del Comune di Trieste preposto alla cura e alla gestione del Memoriale, gli esperti della Commissione per il Museo della Risiera di San Sabba e molti altri soggetti ed enti, sia locali che nazionali: Associazione Nazionale Ex Deportati - ANED, Sezione di Trieste; Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - ANPI, Comitato provinciale di Trieste; Commissione per il Civico Museo della Risiera di San Sabba; Comunità Ebraica di Trieste e Museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”; Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini”, Trieste; Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea - CDEC Onlus, Milano; Fondazione Museo della Shoah, Roma; Istituto Regionale per la Cultura Istriano-Fiumano-Dalmata - IRCI, Trieste; Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea nel Friuli Venezia Giulia - IRSREC FVG; Liceo Scientifico Galileo Galilei, Trieste; Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Studi Umanistici - DiSU.


Le iniziative, coordinate da Anna Krekic, conservatore del Museo della Risiera di San Sabba-Monumento Nazionale, sono state rese possibili dal contributo che il Ministero della Cultura destina annualmente alla Risiera e ad altri luoghi della memoria italiani.
L’ispirazione per la creazione del marchio-logotipo della manifestazione, costituito dalle due date 1943-2023, è stata fornita dalla trama rigata delle divise dei deportati. I numeri sono stati disegnati ad hoc, per evidenziare il più possibile la verticalità del segno. Il lettering del nome della rassegna, Trame intrecciate di memoria, è invece ispirato ai caratteri della macchina da scrivere con cui venivano compilati i documenti dell’epoca.
Tutte le iniziative sono a ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti. Per gli spettacoli è consigliata la prenotazione a: risierasansabba@comune.trieste.it.

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