Stefano Rebek e i 53 minuti per parcheggiare: il problema dei posti auto a Trieste è sempre in crescita

Stefano Rebek e i 53 minuti per parcheggiare: il problema dei posti auto a Trieste è sempre in crescita

Oggi l’influencer e opinionista triestino Stefano Rebek ha raccontato nelle sue stories di Instagram un episodio che fotografa perfettamente una delle questioni più discusse in città: la difficoltà a trovare parcheggio. Rebek ha infatti dichiarato di aver impiegato ben 53 minuti per riuscire a lasciare l’auto, un tempo che ha sorpreso e fatto sorridere molti dei suoi follower, ma che al contempo accende i riflettori su un problema quotidiano per migliaia di triestini.

Il nodo della mobilità e della sosta è una questione annosa per la città. La conformazione urbana, stretta tra mare e alture, limita lo spazio disponibile, e le aree centrali soffrono di una cronica mancanza di posti auto. Negli ultimi anni sono stati introdotti parcheggi sotterranei e ampliati alcuni spazi, ma la domanda resta nettamente superiore all’offerta.

Molti residenti e pendolari lamentano che la situazione stia peggiorando, complice anche l’aumento del traffico e il ridotto ricambio nei parcheggi su strada. In questo senso, l’episodio di Rebek diventa quasi simbolico, mostrando in tempo reale – attraverso i social – ciò che tanti triestini sperimentano ogni giorno.

Il tema è all’ordine del giorno delle amministrazioni locali: tra le proposte, potenziamento dei parcheggi di interscambio, incentivi all’uso dei mezzi pubblici, maggiore rotazione degli stalli e interventi urbanistici mirati. Nel frattempo, episodi come quello raccontato da Rebek contribuiscono a mantenere alta l’attenzione, trasformando una “disavventura social” in un’occasione di riflessione collettiva.

Tra l’ironia che lo contraddistingue e un pizzico di esasperazione, l’opinionista ha condiviso con la sua community il lungo girovagare in auto per le vie della città. La sua esperienza purtroppo non è affatto un caso isolato: chi vive o lavora a Trieste conosce bene la frustrazione di non trovare facilmente un posto libero, soprattutto nelle zone centrali e nelle ore di punta.