Garlasco, a Mattino Cinque parla il padre di Sempio: “Mio figlio è innocente, vogliamo solo la verità”

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Garlasco, a Mattino Cinque parla il padre di Sempio: “Mio figlio è innocente, vogliamo solo la verità”

Il caso Garlasco torna a far discutere e lo fa nel salotto televisivo di “Mattino Cinque”, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci, con una testimonianza toccante: quella del padre di Andrea Sempio, da tempo al centro di nuove attenzioni investigative legate alla morte di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.

Nel corso della trasmissione, l’uomo ha espresso tutto il suo dolore e la sua esasperazione per una vicenda che — a distanza di anni — continua a travolgere la famiglia.

“Questa cosa è un po’ tragica, lunga. Siamo uniti e vogliamo la verità, una sola, quella della giustizia. Mio figlio non c’entra niente, ma da anni viviamo come in una persecuzione”, ha dichiarato con voce ferma ma provata.

Il padre di Sempio ha ricordato come le attenzioni nei confronti del figlio non siano un fatto recente, ma una vicenda che si trascina dal 2017, tornando ciclicamente a pesare sulla loro quotidianità.

“È iniziata nel 2017, poi nel 2020, nel 2022 e ora nel 2025. Mio figlio non c’entra nulla, ma questa storia ci ha rovinato la vita. Noi non abbiamo più libertà, ci sentiamo carcerati in casa. Sappiamo di essere intercettati, ma non abbiamo niente da nascondere”, ha aggiunto.

Con parole dure e commoventi, il padre ha sottolineato quanto il figlio abbia pagato un prezzo altissimo, anche sul piano umano:

“A mio figlio la vita è stata rovinata. Non ha più diciott’anni, non può più svagarsi, è un uomo che vive con questa accusa sulle spalle. Noi siamo forti, ma questa vicenda ci sta logorando dentro.”

Nel corso di Mattino Cinque, Federica Panicucci ha ripercorso con rispetto e attenzione le tappe di una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi vent’anni, offrendo spazio e voce ai familiari di chi, come Sempio, chiede soltanto di poter vedere riconosciuta la propria innocenza.

La famiglia ha ribadito di avere piena fiducia nella giustizia, ma ha anche espresso l’urgenza che questa lunga vicenda trovi finalmente una conclusione.

“Vogliamo solo la verità — ha detto il padre — quella vera, non una costruita. E speriamo che questa storia finisca presto.”