“Addio magia di San Nicolò”: la delusione di una triestina davanti alla fiera dei ricordi
Un ricordo d’infanzia contro una realtà che non somiglia più a quel passato che profumava di zucchero filato, lucine e attese da sogno. È questo il sentimento alla base della segnalazione di una triestina che questa mattina ha voluto tornare in Viale XX Settembre per rivivere la Fiera di San Nicolò come la ricordava da bambina.
Il risultato, però, è stato per lei una cocente delusione. Le bancarelle – racconta – occupavano soltanto il primo tratto del viale, con una prevalenza di borsette, cinture, pentolame, chincaglierie e qualche proposta enogastronomica. Quello che invece mancava del tutto erano i giocattoli, un tempo simbolo della festa dedicata ai più piccoli.
“Bambini, dite pure addio alla magia”, commenta amareggiata, sottolineando come i prezzi esposti fossero – a suo avviso – “più cari di quelli dei negozi”.
Nelle sue parole emerge un sentimento condiviso da molti triestini che negli anni hanno visto cambiare volto alla tradizionale fiera, trasformata da evento atteso dell’infanzia a mercato generalista, percepito da alcuni come lontano dal suo spirito originario.
Una testimonianza che riaccende il dibattito sul futuro della fiera più antica della città e sul suo ruolo nella tradizione cittadina: continuare ad accompagnare i bambini verso il San Nicolò della memoria, o reinventarsi con un’identità nuova?
foto di repertorio