Giorno del Ricordo, domenica la Fiaccolata del Ricordo: partenza dalla Foiba di Basovizza

«Quasi ottant'anni fa, a Trieste, in Istria, a Fiume ed in Dalmazia, ripresero le persecuzioni a danno della popolazione italiana. Infatti alla fine del 1700, sotto l'Austria-Ungheria di Francesco Giuseppe prima e, come su detto, negli anni '40 del XX secolo poi, gli italiani, proprio perché tali, vennero perseguitati».

Lo rileva in una nota Associazione Trieste Pro Patria.

«La cultura - continua la nota - , la storia, l'arte ma soprattutto la presenza della popolazione italiana ed italofona, doveva essere estirpata in quanto troppo predominante e, quindi, fastidiosa, sia per gli austriaci nei secoli precedenti che per i partigiani dell'esercito jugoslavo negli anni '40. Rimanendo ai giorni a noi più recenti, dal 1943 e soprattutto a guerra finita (Seconda Guerra Mondiale), nelle nostre zone, furono compiuti massacri, vendette personali, politiche del terrore, creati campi di prigionia, negato il cibo a bambini, ecc.. dai partigiani e dall'esercito jugoslavo di Tito».

«L'Associazione Trieste Pro Patria - ancora - , la Lega Nazionale di Trieste ed il Comitato 10 Febbraio, intendono ricordare tutti questi dolorosi e drammatici eventi, patiti allora ed in molti casi sentiti tutt'ora dai nostri connazionali, con una fiaccolata sul Carso triestino, proprio in alcuni dei luoghi simbolo. L'altipiano carsico è stato uno dei luoghi dove vi furono più infoibamenti in assoluto: basti pensare che nella sola Foiba di Basovizza, a migliaia di cittadini italiani, venivano dapprima legate le mani con del filo di ferro e, dopo aver legato singole persone ad altre, ricevevano scariche di mitra per farli cadere tutti insieme nell'abisso».

«L'evento - conclude - avrà come partenza, proprio la zona del Monumento Nazionale ovvero la Foiba di Basovizza, alle ore 18,00 (ritrovo 17,30), per giungere, in modo silenzioso e rispettoso, fino all'Abisso Plutone: altro luogo doloroso per le nostre genti. L'evento è stato inserito anche nel calendario delle celebrazioni istituzionali e, la cittadinanza tutta, è invitata a partecipare a questo evento, per ricordare la sofferenza di tutti i compatrioti che patirono anche e soprattutto con la vita, il loro voler sentirsi italiani e, quindi il senso d'appartenenza all'Italia».