Natale e capodanno, No al cenone: a tavola al massimo in 6
“Dobbiamo già predisporci a passare le festività in modo più sobrio: veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche, occorre buonsenso: una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, stress sulle terapie intensive. Prepariamoci a un Natale più sobrio, anche se pensiamo ci si possa scambiare doni e permettere all’economia di crescere” così il premier Giuseppe Conte nella giornata di ieri sintetizza quello che sarà il Natale 2020. Tra le nuove misure si ipotizzano aperture serali dei negozi con entrate contingentate e ampliamento degli orari di ristoranti e bar. Durante le festività sarà possibile raggiungere i parenti, anche in zona rossa. A tavola, durante vigilia e pranzo di Natale, non più di 6 persone. “Quest’anno il cenone classico con venti persone non si può fare – ha sottolineato anche il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico, Agostino Miozzo - non ce lo possiamo permettere. Il trend è positivo, quindi sarà possibile una riduzione della tensione e la riapertura di alcuni spazi come i luoghi di ristoro, probabilmente in alcune parti del Paese già dal 3 dicembre. L’auspicio però è che si comprenda bene che non possiamo fare il Natale liberi tutti”.