No ovovia: “Ovovia, il castello scricchiola: crepe politiche, sentenze e fondi che non bastano più”

No ovovia: “Ovovia, il castello scricchiola: crepe politiche, sentenze e fondi che non bastano più”

Il progetto dell’ovovia torna al centro del dibattito politico cittadino e lo fa in un momento che il Comitato No Ovovia definisce cruciale. Durante il Consiglio comunale di mercoledì, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla delibera finalizzata a coprire la mancanza di fondi dopo il venir meno delle risorse PNRR, sarebbe emerso apertamente un dissenso interno anche ai partiti che compongono la maggioranza.

Secondo il Comitato, si tratta di un segnale politico significativo, destinato potenzialmente ad ampliarsi nei prossimi mesi, soprattutto alla luce delle sentenze del TAR che hanno bocciato VINCA e VAS, passaggi ritenuti fondamentali per la prosecuzione dell’opera. Una situazione che, a giudizio dei promotori del comunicato, rende sempre più evidente l’assenza di soluzioni concrete e rafforza l’ipotesi di un definitivo abbandono del progetto.

Un progetto definito “agonizzante”

Nel documento si evidenzia come, nonostante i rilievi giuridici e le difficoltà finanziarie, l’Amministrazione comunale continui a non prendere atto della realtà, mantenendo in vita un progetto che viene definito “agonizzante”. Una scelta che, secondo il Comitato, comporterebbe ulteriori costi a carico della collettività, senza reali prospettive di salvataggio, nemmeno in caso di un eventuale rifinanziamento attraverso un decreto governativo rivisto.

Viene inoltre criticato l’atteggiamento tenuto in aula consiliare, dove alle osservazioni puntuali e documentate delle opposizioni non sarebbero seguite risposte altrettanto circostanziate, se non interventi sporadici del Sindaco incentrati sui risultati delle precedenti amministrazioni.

Sentenze, tempi e incertezze

A tre mesi dalla sentenza del TAR, il Comitato sottolinea come non siano ancora chiare le intenzioni di Regione e Comune, entrambi responsabili dei procedimenti di VINCA e VAS. Le ipotesi di rifacimento degli atti o di ricorso al Consiglio di Stato, più volte evocate, presupporrebbero una volontà condivisa tra gli Enti che, ad oggi, non risulta formalmente avviata.

Si tratta, secondo il comunicato, di percorsi complessi e dai tempi medio-lunghi, che potrebbero arrivare a coincidere con la fine del mandato dell’attuale Amministrazione comunale.

Costi, urbanistica e sostenibilità

Il Comitato ribadisce inoltre che la sola disponibilità finanziaria non sarebbe sufficiente a rendere realizzabile l’opera. Il progetto definitivo, infatti, non risulterebbe compatibile con il Piano regolatore e non sarebbe possibile approvarlo in assenza di tale requisito. A ciò si aggiunge l’incertezza sui costi reali dell’intervento, considerando che l’offerta di gara risale a tre anni fa e che il quadro economico non è mai stato aggiornato.

Anche l’eventuale ricorso a nuove risorse statali non coprirebbe l’intero costo dell’opera e, secondo il Comitato, obbligherebbe comunque il Comune a intervenire con fondi propri di bilancio.

La linea del Comitato

Alla luce di questo scenario, il Comitato No Ovovia annuncia l’intenzione di attivare tutte le iniziative necessarie, nelle sedi ritenute opportune, per fermare l’iter del progetto. Contestualmente, viene ribadita la volontà di organizzare momenti pubblici di informazione e coinvolgimento dei cittadini su un’opera definita inutile, impattante, insostenibile, insicura e illegittima.