“Le luci si spengono, la cultura resta”: l’allarme di Punto Franco sui fondi natalizi

“Le luci si spengono, la cultura resta”: l’allarme di Punto Franco sui fondi natalizi

Il nuovo allestimento natalizio di Trieste, presentato con toni trionfali sui media, continua a stupire residenti e visitatori grazie all’impatto scenografico delle luminarie. Ma dietro l’estetica brillante, si apre un dibattito crescente sulle scelte di spesa dell’Amministrazione comunale. A sollevarlo è la consigliera Martina Machnich, capogruppo della lista Russo Punto Franco in IV Circoscrizione.

Luminarie come Trieste Estate: un paragone che preoccupa
Secondo quanto evidenziato da Machnich, le luminarie natalizie per il 2025 disporranno di un budget pari a circa 1,3 milioni di euro, una cifra che eguaglia le risorse destinate a “Trieste Estate”, la principale rassegna culturale cittadina. Un confronto che evidenzia, in modo significativo, una sproporzione nelle priorità di investimento, ponendo interrogativi sulla visione strategica per la città.

Il nodo del project financing e il ruolo di Edison
Una parte rilevante dell’allestimento natalizio è finanziata tramite il project financing dell’illuminazione pubblica affidata a Edison. Una scelta che, secondo Machnich, stride con la situazione quotidiana della città, dove numerose zone rimangono spesso al buio e semafori risultano fuori sincrono. Una contraddizione che porta la consigliera a chiedere chiarezza su come vengano valutati i benefici di tali interventi decorativi.

Valore culturale, impatto economico e strategia urbana
L’intervento di Machnich sottolinea come gli investimenti nelle attività culturali generino valore crescente e duraturo, mentre le luminarie, seppur d’impatto, restano iniziative temporanee. È in questo quadro che emerge la necessità di domandarsi se la città stia privilegiando scelte capaci di lasciare un segno nel medio-lungo periodo o se non si stia invece puntando eccessivamente su elementi decorativi.

L’interrogazione in IV Circoscrizione
Durante la seduta dell’11 novembre, Machnich ha presentato un’interrogazione formale per ottenere trasparenza su vari aspetti:

  • quali criteri vengano utilizzati per valutare il ritorno delle luminarie
  • quale sia il contributo reale del Comune
  • se sia stata utilizzata la tassa di soggiorno, alla luce di uno stanziamento da 1 milione di euro apparso sulla stampa
  • quale ruolo abbiano associazioni di categoria e partner privati

Un atto politico che mira a riportare il discorso sulle esigenze reali della città, in un momento in cui – ricorda la consigliera – milioni di euro rimangono inutilizzati nelle casse comunali.

Trieste fra luci e buio: la visione della consigliera
“Trieste merita scelte lungimiranti”, afferma Machnich. “Le luci si spengono; la cultura genera valore sociale ed economico duraturo; i servizi essenziali sono un diritto irrinunciabile”.