Daspo in Porto Vecchio, Slokar: “Serve a dare dignità a città”. Paglia: “Solo una politica della scopa” (VIDEO)

Daspo in Porto Vecchio, Slokar: “Serve a dare dignità a città”. Paglia: “Solo una politica della scopa” (VIDEO)

Nel secondo confronto della settimana trasmesso in diretta da Trieste Cafe e condotto dal direttore Luca Marsi, Danilo Slokar (Lega) e Maria Luisa Paglia (segretaria provinciale del Partito Democratico) hanno dato vita a un dibattito vivace e serrato. La serata, andata in onda nella giornata del 25 novembre, ha toccato temi centrali per la città: sicurezza, gestione dei richiedenti asilo, politiche natalizie e scenari elettorali.

Il nodo sicurezza e il Daspo voluto dal sindaco Dipiazza

L’apertura è stata dedicata al tema più discusso degli ultimi giorni: l’introduzione del Daspo nei confronti dei migranti che vivono nei magazzini dismessi della città. La misura, annunciata dal sindaco in anteprima proprio durante una diretta di Trieste Cafe, continua a far discutere.

Paglia ha espresso una posizione netta, definendo il Daspo “una politica della scopa” e spiegando come a suo giudizio non risolva il problema ma lo sposti semplicemente altrove. Secondo la segretaria dem, i richiedenti asilo identificati e in attesa di sistemazione vengono abbandonati senza alternative, con rischi per la loro sicurezza e per quella della città. “Il problema non è chi vive per strada, ma chi li lascia lì” ha ribadito.

Slokar ha replicato sottolineando la necessità di restituire dignità e ordine alla città, richiamando l’importanza dell’immagine che Trieste offre ai turisti. Pur ammettendo che il Daspo non sia la soluzione definitiva, l’esponente leghista ha parlato di un provvedimento utile a “normalizzare” alcune situazioni critiche, invitando l’opposizione a non strumentalizzare il tema.

Accoglienza, degrado e responsabilità istituzionali

Durante il confronto, i due ospiti hanno incrociato le rispettive posizioni anche su episodi recenti legati a presunti incendi nei giacigli di fortuna, citati da Slokar come possibile opera di estremisti. Paglia ha ribadito la necessità di accertare i fatti e ha ricordato come l’abbandono dei richiedenti asilo generi inevitabilmente rischi, anche dovuti alle condizioni estreme di freddo e precarietà.

Il secondo tema: le luci di Natale e la spesa da 1,2 milioni

Il dibattito si è poi spostato sull’investimento comunale per le luminarie natalizie, stimato attorno a 1.200.000 euro. Anche qui posizioni distanti.

Slokar ha difeso con convinzione la scelta della giunta, definendo le luci un “investimento vero” capace di produrre ritorni economici per turismo e commercio. Ha elogiato il lavoro del sindaco Dipiazza e ricordato come Trieste, grazie a queste scelte, si presenti oggi come una città più viva e attrattiva.

Paglia ha invece contestato la cifra, parlando di “priorità sbagliata” in un momento di forte difficoltà economica per molte famiglie triestine. Secondo la segretaria dem, una parte di quei fondi avrebbe potuto essere destinata a interventi di welfare, manutenzioni o sostegni concreti. “Questo non è un vero investimento: le luci finiscono, i problemi restano” ha osservato, citando esempi di degrado stradale e criticità quotidiane.

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