Trieste, finto invalido scoperto dalla Finanza: percepiva da 15 anni una pensione indebita
La Guardia di Finanza di Trieste ha smascherato un uomo di cittadinanza straniera che, per oltre 15 anni, ha incassato indebitamente oltre 55.000 euro di pensione di invalidità, simulando gravi disabilità motorie. La truffa, scoperta nell’ambito di un’operazione mirata a contrastare l’indebita percezione di prestazioni sociali, è stata documentata attraverso appostamenti, pedinamenti e registrazioni video, che hanno rivelato la sua piena capacità di movimento.
Le indagini: finte disabilità e prove schiaccianti
L’uomo aveva ottenuto la pensione di invalidità civile sin dal 2008, aggravando nel tempo la sua presunta condizione di disabilità per continuare a beneficiare dell’assegno assistenziale. Per incastrarlo, i Finanzieri hanno svolto un’articolata indagine che ha incluso:
- Analisi della documentazione presentata per il riconoscimento dell’invalidità e dei successivi aggravamenti.
- Escussione delle commissioni mediche che avevano certificato la sua presunta condizione.
- Raccolta di testimonianze di vicini di casa e conoscenti, che lo vedevano condurre una vita normale.
- Pedinamenti e appostamenti che hanno immortalato il soggetto mentre camminava e si muoveva senza alcuna difficoltà.
Le immagini ottenute dalle Fiamme Gialle sono risultate decisive nel dimostrare l’assoluta insussistenza della disabilità dichiarata e, di conseguenza, l’indebita percezione del denaro pubblico.
Denuncia e sequestro dell’immobile
L’uomo è stato denunciato per truffa aggravata ai danni dello Stato, reato previsto dall’articolo 640, comma 2 del Codice Penale. Per garantire la restituzione delle somme indebitamente percepite, la magistratura ha disposto il sequestro per equivalente di un immobile di proprietà, del valore di circa 90.000 euro, fino a concorrenza dell’importo sottratto illegalmente.
Lotta alle truffe assistenziali: l’impegno della Guardia di Finanza
L’operazione della Guardia di Finanza si inserisce in un più ampio piano di contrasto alle frodi previdenziali, assistenziali e sanitarie, con l’obiettivo di garantire che le risorse pubbliche vengano destinate realmente a chi ne ha diritto.
In attesa di giudizio definitivo, la presunzione di innocenza dell’indagato resta garantita, come previsto dal Decreto Legislativo 188/2021. Tuttavia, il caso rappresenta un ulteriore monito sull’importanza dei controlli per evitare lo sperpero di denaro pubblico e tutelare le fasce più deboli della popolazione.