Prostituzione, ddl M5s-Leu, carcere fino 3 anni per 'clienti"
"Chiunque compie atti sessuali con persone che esercitano la prostituzione, in cambio di un corrispettivo in denaro o altra utilita', anche solo promessi, e' punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 1.500 a euro 5.000", ma se il fatto "e' commesso da un soggetto gia' ammonito nei cinque anni precedenti, lo stesso e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 5.000 a euro 15.000". Movimento 5 stelle e Leu firmano un disegno di legge presentato a palazzo Madama che prevede il pugno duro per i 'clienti' delle prostitute.
Un ddl che porta la firma (la prima e' della pentastellata Maiorino), tra gli altri, della capogruppo M5s al Senato Castellone e del presidente del gruppo misto a palazzo Madama, De Petris (Leu).
La premessa e' che si assiste "all'inasprimento e alla crescita del fenomeno prostituzione - dovuta principalmente all'aumento dei movimenti migratori e alle nuove tecnologie -", e si constata che "non esistono strumenti o programmi di vero supporto per le donne (o le persone) che intendano lasciare l'attivita'" della prostituzione. Il fenomeno della prostituzione "lungi dall'essere scemato" e' profondamente mutato rispetto agli anni in cui fu promulgata la legge Merlin, e' diventato "anzi piu' brutale e violento nelle sue conseguenze sulle persone prostituite, ma anche sull'intera collettivita', ponendo seri rischi alla sicurezza e al cammino verso una autentica parita' tra uomini e donne".
(AGI)Gil