Fabrizio Oreti accende Gorizia: “Siamo una forza, il nostro futuro è appena cominciato!” (VIDEO)
La pista di pattinaggio di piazza Ponterosso si è trasformata in salotto culturale e crocevia di idee con la diretta che ha visto protagonista Fabrizio Oreti, assessore alla Cultura ed eventi culturali del Comune di Gorizia, intervistato dal direttore Luca Marsi. Un incontro vivace, ricco di contenuti e di energia, capace di raccontare la nuova stagione culturale goriziana e la scia luminosa lasciata da GO!2025, progetto che ha segnato in profondità l’identità del territorio.
“La ricchezza dell’uno è la ricchezza dell’altro”, ha spiegato Oreti entrando subito nel cuore del dialogo. Una frase che fotografa perfettamente il nuovo modo di intendere il rapporto tra i territori del Friuli Venezia Giulia, sempre più connessi e pronti a valorizzarsi insieme.
Il dopo GO!2025: una spinta che non si ferma
L’assessore ha ripercorso un anno memorabile, sottolineando come la capitale europea della cultura abbia liberato talento, orgoglio e potenzialità spesso sopite. L’eredità non si è però esaurita con la chiusura ufficiale: Gorizia continua a vivere iniziative, mostre e progetti di forte impatto.
Tra le più importanti, la nuova mostra al Museo di Santa Chiara dedicata a Franco Basaglia, figura chiave della rivoluzione psichiatrica nata proprio a Gorizia. A questa si aggiunge l’imminente apertura della Galleria Bombi, primo spazio d’arte digitale contemporanea del territorio, un luogo dove il linguaggio artistico dialoga con l’intelligenza artificiale e con l’innovazione tecnologica.
Concerti da grandi città e un cartellone che parla al mondo
Il Natale goriziano porta con sé un programma di eventi che richiama pubblico da tutta la regione. Oreti ha ricordato i concerti gratuiti in piazza Vittoria con artisti di rilevanza nazionale: Benji & Fede, Gabbani, seguiti da una serata esplosiva con Gabry Ponte, DJ Ax, Mr. Rain, Rocco Hunt, Francesco Renga e molti altri.
Un fermento che si accompagna alla crescita della stagione teatrale, oggi forte di 1800 abbonati, più del doppio rispetto a qualche anno fa. In arrivo anche lo spettacolo di Arturo Brachetti, conferma del livello raggiunto dall’offerta culturale cittadina.
Una città che si racconta attraverso percorsi e identità
Durante la diretta, Oreti ha descritto l’itinerario culturale transfrontaliero che unisce Gorizia e Nova Gorica: piazza Transalpina, il Museo del Rafut, la Galleria Bombi, il Gofaruss e il Castello. Un percorso che testimonia come la frontiera un tempo percepita come divisione sia diventata un ponte identitario e narrativo.
Oreti ha sottolineato come i confini, soprattutto mentali, si siano dissolti: i giovani parlano di locali, non più di Stati diversi. “Siamo un unico territorio”, ha ribadito.
PalaBigot e spettacoli: il 2026 parte già col turbo
Il rinnovato PalaBigot ospiterà grandi eventi e concerti, a cominciare dalla data zero del tour di Tommaso Paradiso, un traguardo impensabile fino a pochi anni fa. E non mancano progetti futuri, tra cui nuove mostre di richiamo e interventi sul Castello, sempre più multimediale e pensato per coinvolgere un pubblico ampio e dinamico.
Sogni, ambizioni e visione
Interrogato sui desideri per il futuro, l’assessore ha parlato di un 2026 all’insegna di serenità, salute e felicità, da condividere con cittadini e operatori culturali. E ha confessato un sogno: portare Elton John a Gorizia. Un’aspirazione difficile, certo, ma che racconta la misura dell’ambizione con cui Gorizia guarda al proprio domani.
Natale e turismo: città luminosa e accogliente
Gorizia si prepara a un Natale fitto di appuntamenti: dallo strudel più lungo di 125 metri ai tanti eventi teatrali e musicali della rassegna Christmas Together. Secondo Oreti, il turismo di oggi non vive più di mete tradizionali, ma di esperienze autentiche. Per questo la città punta su accoglienza, cultura, enogastronomia e emozioni. “Il turista deve sentirsi un cittadino temporaneo”, ha spiegato.
Un concetto che abbraccia tutta la regione e che, ancora una volta, unisce Gorizia, Trieste e il loro respiro mitteleuropeo.
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