Oli esausti, auto abbandonate e parti rubate: maxi blitz dei Carabinieri a San Dorligo (VIDEO)
Un’importante operazione dei Carabinieri è scattata lo scorso 6 maggio a San Dorligo della Valle, dove i militari della Stazione locale e della Sezione Operativa della Compagnia di Trieste–Via Hermet, con il supporto del Nucleo Operativo Ecologico di Udine e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trieste, hanno effettuato un controllo in un’area privata di circa 1000 mq, situata in via Bagnoli.
L’azione, condotta a seguito di segnalazioni da parte di cittadini, mirava a verificare la presenza di una presunta discarica abusiva con oli esausti e componenti meccaniche potenzialmente pericolose per l’ambiente e la salute pubblica. I sospetti si sono rivelati fondati: all’interno del perimetro recintato è stato riscontrato un vero e proprio deposito di parti meccaniche, pneumatici, vernici, oli esausti, oltre a due targhe automobilistiche riconducibili a una vettura risultata rubata.
I militari hanno trovato anche una trentina di veicoli, alcuni in evidente stato di abbandono e altri privi di targhe identificative, oltre a un prefabbricato artigianale probabilmente utilizzato per attività di riparazione.
L’uomo che utilizzava l’area, un cittadino bosniaco classe 1978, è risultato privo di autorizzazioni amministrative per attività di autoriparazione ed è stato pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e gestione illecita di rifiuti. Nei suoi confronti è stata inoltre elevata una sanzione amministrativa da 10.000 euro. L’intera area, insieme al materiale rinvenuto e ai veicoli presenti, è stata posta sotto sequestro penale.
L’operazione rientra nel quadro del costante impegno dell’Arma dei Carabinieri nella tutela ambientale, in linea con la missione assegnata dal D.Lgs. 177/2016 che riconosce all’Arma funzioni di polizia forestale, ambientale e agroalimentare.
I Carabinieri sottolineano l’importanza di queste attività per la protezione del patrimonio naturale, oggi riconosciuto come bene costituzionale grazie alla recente revisione degli articoli 9 e 41 della Costituzione.
Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari. In osservanza del principio di presunzione di innocenza, si precisa che la responsabilità dell’indagato sarà valutata nel corso del processo e che non sono stati diffusi dati identificativi dell’uomo coinvolto.
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