Mattino 5, Garlasco - Mattia ricorda il giorno del delitto: «Andrea Sempio mi chiamò, era sconvolto»
Nel corso della puntata odierna di Mattino 5, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci, si è tornati a parlare del caso Garlasco, il delitto di Chiara Poggi che ancora oggi, a distanza di quasi vent’anni, continua a sollevare dubbi, interrogativi e nuovi sviluppi.
Questa volta al centro della trasmissione è stato il racconto di Mattia, amico di Andrea Sempio, il giovane che all’epoca dei fatti fu coinvolto solo marginalmente ma il cui nome è tornato ciclicamente nelle ricostruzioni successive.
Il ricordo di quella giornata
Mattia ha spiegato di aver trascorso l’intera giornata del 13 agosto 2007 a casa, in compagnia dello zio, uscendo solamente per svolgere alcune commissioni mattutine. «Sono sicuro di essere uscito per andare a fare la spesa e poi all’edicola, nei pressi della scuola Duca d’Abruzzi. Sono rientrato verso le 11:30 e ho preparato il pranzo» ha dichiarato. Successivamente, dice di non essersi più mosso da casa.
Il momento cruciale è arrivato nel pomeriggio, verso le 16:30-17:00, quando ricevette una telefonata da Andrea Sempio: «Mi disse che in via Pascoli era stata trovata morta la sorella di Marco. Era sconvolto».
Il silenzio su Marco Poggi
Mattia ha anche aggiunto che, in quel momento, non si sentì di contattare Marco, fratello della vittima: «Non sapevo cosa dirgli. L’ho rivisto solo qualche giorno dopo, al funerale».
Un ricordo semplice, ma che riaccende i riflettori
Le dichiarazioni di Mattia, benché semplici e apparentemente marginali, sono rilevanti nel contesto della ricostruzione degli eventi e delle relazioni personali che ruotavano attorno alla giovane Chiara. Ogni dettaglio, in questo caso ancora irrisolto per molti, può servire a fare luce o a riconsiderare vecchie piste. Le tempistiche, i contatti telefonici e le dinamiche di quei giorni sono tuttora materia d’analisi da parte di esperti e magistrati.
La trasmissione, ancora una volta, ha dato voce a chi in quei giorni visse l’incubo della perdita e l’angoscia delle indagini, contribuendo a mantenere viva l’attenzione pubblica su un caso che ha segnato profondamente l’opinione pubblica italiana.
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