Gianfranco Schiavone: “Accoglienza disfunzionale, a Trieste manca l’umanità” (VIDEO)

Gianfranco Schiavone: “Accoglienza disfunzionale, a Trieste manca l’umanità” (VIDEO)

Dichiarazioni forti e senza giri di parole quelle rilasciate questa mattina da Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà, a margine della conferenza stampa ospitata da Trieste Cafe. Al centro dell’intervento, la gestione della procedura d’asilo e dell’accoglienza nel capoluogo giuliano, che Schiavone definisce “non funzionante, strutturalmente disfunzionale e priva di attenzione verso le persone”.

“Tempi irragionevoli e persone ancora per strada”

Secondo Schiavone, il problema principale riguarda i tempi di accesso alle procedure d’asilo, che restano “irragionevolmente lunghi”. Durante queste attese, i richiedenti rimangono spesso senza alcun supporto, accampandosi in luoghi di fortuna: “Solo che ora non si vedono più in piazza Libertà ma nei magazzini del Porto Vecchio”, denuncia Schiavone.

L'ostello scout? “Non funziona”

L’attenzione si è poi spostata sul sistema di prima accoglienza: “L’ostello scout non è funzionale. I lavori agli impianti fognari non vengono eseguiti, eppure le criticità sono note al Comune almeno dal 2022”. Una situazione che, a detta di Schiavone, si trascina da anni: “Parliamo di interventi modesti, eppure siamo al terzo anno consecutivo senza soluzione. È incredibile”.

“Manca l’umanità nella gestione”

Per il giurista, alla base della gestione dell’accoglienza manca “l’attenzione alle persone”. Se da un lato ammette che i trasferimenti siano divenuti più sistematici, con una conseguente riduzione delle presenze in strada e dei tempi di attesa, dall’altro denuncia un immobilismo cronico sulle questioni strutturali: “Non si vuole mettere mano alle disfunzioni”, afferma.

“Ideologia e disinformazione dietro la narrazione politica”

Schiavone ha inoltre smontato la narrativa del “crollo” degli arrivi lungo la rotta balcanica, definendola “una lettura falsa, priva di fondamento”. “Registriamo una flessione di circa il 16%, ma nulla che giustifichi toni trionfalistici”. E mette in dubbio anche la validità di questi dati: “I trasporti sono oggi molto più organizzati e veloci. I movimenti sono più invisibili. Non possiamo dire con certezza che il calo sia reale”.

“I controlli al confine? Ininfluenti sul diritto d’asilo”

Infine, un attacco diretto alla retorica politica che collega il ripristino dei controlli al confine con la riduzione degli arrivi: “Non c’è alcun legame giuridico né fattuale. Il diritto d’asilo resta invariato, i controlli non hanno incidenza sul numero di domande”. Una posizione netta, supportata – ha concluso – da dati “raccolti e analizzati con metodo scientifico”.

DI SEGUITO IL VIDEO 

RIPRODUZIONE RISERVATA