"Nostro target a piedi”: organizzatore eventi smonta problema parcheggi per i giovani (VIDEO)

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"Nostro target a piedi”: organizzatore eventi smonta problema parcheggi per i giovani (VIDEO)

Una prospettiva diversa sul nodo parcheggi

Nella diretta serale di Trieste Cafe, Luca Zini ha portato un punto di vista preciso e spesso sottovalutato: quando si parla di parcheggi e difficoltà di accesso al centro città, il problema non è universale. Per il pubblico più giovane, soprattutto quello che frequenta le sue serate, l’impatto è nettamente inferiore rispetto ad altre fasce d’età.

Come ha spiegato chiaramente: “Il nostro target si muove tranquillamente a piedi”. Una frase che descrive una realtà quotidiana, concreta e verificabile nelle notti triestine.

Il Dhome come punto di riferimento facilmente raggiungibile

Zini ha sottolineato che la maggior parte delle sue serate si svolge al DOM, locale molto frequentato dal pubblico più giovane e dalla scena universitaria. Proprio per questo, ha spiegato: “Al Dhome non abbiamo grossi problemi”.

Il motivo è semplice: i ragazzi che arrivano alle serate Mashup vivono spesso in zone centrali, in alloggi universitari, in appartamenti condivisi o comunque in aree che consentono spostamenti rapidi e a piedi. Questo rende il parcheggio un tema marginale, se non irrilevante, per la maggior parte del suo pubblico.

Una nightlife sempre più pedonale

Il comportamento dei giovani, come illustrato da Zini, definisce una nightlife che si muove su ritmi molto diversi rispetto alle generazioni più adulte. I ragazzi preferiscono arrivare a piedi, muoversi in gruppo, raggiungere i locali senza il problema dell’auto, evitare traffico e soprattutto evitare di cercare parcheggio nelle ore di punta del weekend.

Una tendenza che si riflette anche nelle abitudini di chi esce più tardi: spostarsi a piedi permette di essere più flessibili, di cambiare locale senza vincoli e di evitare i classici disagi della viabilità del centro.

Il contrasto con il pubblico adulto

Mentre altri ospiti in diretta hanno evidenziato come la presenza di eventi, navi da crociera o serate a orario cena renda i parcheggi un problema significativo, Zini ha mostrato come questa difficoltà non sia trasversale.

Per chi lavora con un target giovane, infatti, la questione dei parcheggi non rappresenta un ostacolo per la partecipazione alle serate. Non influisce sulle scelte, non scoraggia l’uscita, non cambia le abitudini.

È una differenza generazionale evidente: chi è più grande tende a muoversi in auto, chi è giovane preferisce la mobilità pedonale.

Il peso del contesto universitario

Un altro elemento chiave è la forte presenza di studenti universitari, italiani e internazionali, che frequentano le serate Mashup. Questo pubblico vive la città con uno stile di mobilità immediato, leggero e urbano.

Il centro diventa il loro punto di riferimento: spostarsi a piedi è la normalità, così come muoversi in orari in cui il tema parcheggio non ha alcun impatto sulla loro esperienza.

Un dato che aiuta a leggere meglio la movida triestina

Le parole di Zini offrono uno spunto prezioso per comprendere meglio le dinamiche della notte triestina: non esiste “un unico” problema parcheggi, ma più realtà sovrapposte.

Per il mondo dei giovani, la disponibilità di posti auto non è un fattore decisivo.

Per altri, come gli adulti che arrivano in orario cena o le famiglie, può diventare invece un elemento di forte criticità.

È una fotografia precisa della diversità del pubblico serale triestino.