«Urgente affrontare questione pulizia spiagge»

La nostra proposta di togliere ai concessionari l’onere di pulire il materiale spiaggiato, come le alghe, vuole favorire la competitività degli stabilimenti balneari del Friuli Venezia Giulia, che ora sono penalizzati da una tassazione e da una burocrazia eccessive. La questione va affrontata con urgenza”. Lo rimarca il consigliere regionale Giuseppe Nicoli (Forza Italia), primo firmatario di un ordine del giorno (dopo il ritiro di un emendamento al Ddl 54 Omnibus) che ha l’obiettivo di far sì che la pulizia della battigia delle spiagge regionali non ricada più sui gestori degli stabilimenti. “Vanno ringraziati i gestori gradesi – continua Nicoli - per il loro senso di responsabilità, che hanno dimostrato accollandosi ancora una volta la spesa per ripulire l’arenile (la cui situazione è pessima) antistante e fuori dalle aree di concessione. Siamo loro vicini e continueremo a occuparci della questione già dai prossimi giorni: sarà affrontata a breve, probabilmente già in sede di legge di assestamento di bilancio, come concordato con l’assessore alle Attività produttive, Sergio Bini, al momento del ritiro dell’emendamento. Nel frattempo, auspichiamo che anche i sindaci si ravvedano dalle loro posizioni miopi: ricordiamo che si parla di imprenditori impegnati a migliorare l’offerta turistica con i loro investimenti e rendere attrattive le spiagge della nostra regione significa creare nuovi posti di lavoro, nonché aumentare per le loro città gli introiti di tutte le attività commerciali, ricettive e di servizio. Anche questi primi cittadini devono capire che il comparto produttivo che paga le tasse va aiutato, per il bene della nostra collettività”.

Nell’Odg si ricorda come i Comuni, qualificando il materiale spiaggiato come rifiuto urbano, pongano in capo ai concessionari degli stabilimenti balneari lo smaltimento, “con oneri altissimi dal punto di vista economico e ponendo di fatto i nostri concessionari fuori mercato”. Un problema, quello delle alghe, che è specifico del litorale regionale, soprattutto a Grado e in misura minore a Lignano o Marina Julia. Al di là del Tagliamento, in Veneto, il problema è quasi azzerato: dunque, per un problema puramente di morfologia di fondali e correnti, i costi per lo smaltimento sono molto più alti per le aziende balneari del Fvg rispetto a quelli della regione confinante. La problematica è stata esposta dai concessionari alla giunta regionale. “La spesa per la pulizia della battigia, dello stoccaggio delle fanerogame e del loro riposizionamento sulla battigia – aggiunge Nicoli - non dovrebbe gravare sui concessionari. Riteniamo che la norma regionale in cui si obbligano i concessionari allo smaltimento vada modificata, ponendo di fatto, così come previsto dalla norma nazionale, l’onere in capo ai Comuni per quanto riguarda le aree di battigia, sul presupposto che i concessionari non sono né i detentori né i produttori di tali rifiuti. Al costo per le amministrazioni comunali, non irrilevante, potrà provvedere la Regione in maniera strutturale, con un trasferimento”. FOTO DI REPERTORIO