Trieste Antifascista - Antirazzista, dell'apartheid come "praticità", lunedì presidio sotto il Comune

«Dell'Apartheid come "praticità" "Non è razzismo, è praticità”: così si è espresso un rappresentante della Lega Nord sul nuovo tetto del 30 % dei figli e figlie di migranti nelle scuole dell'infanzia di Trieste. La bozza del nuovo "Regolamento delle scuole dell'infanzia" della giunta di Dipiazza è stata bocciata sonoramente dai rappresentanti delle comunità straniere a Trieste, dai rappresentanti del mondo scientifico e culturale e ora anche dalle circoscrizioni».

Lo rilevano in una nota i responsabili del collettivo Trieste Antifascista - Antirazzista.

«In una città - riferisce la nota -  da sempre multilingue (tranne che nel ventennio), multiculturale e multietnica, si vuole imporre una disparità di trattamento nei confronti di bambine e bambini basata sulla nazionalità. Esiste un diritto inalienabile all'educazione e all'istruzione dei bambini, che deve essere garantito a tutti e tutte senza alcuna forma di discriminazione. Ironico modo, da parte della giunta, di celebrare il 20 novembre, Giornata Mondiale dell'Infanzia e dell'Adolescenza».

«I regolamenti discriminatori - ancora - non hanno solo conseguenze pratiche, ma incidono sull'immaginario collettivo. Servono per costruire negli italiani la non-identificazione con quella parte della popolazione considerata di Serie B, la dicotomia di un Noi ed un Loro sin dalla più tenera età, uno stigma, infine, che sfocerà nel considerare in "Loro" la fonte di ogni male. In questo modo viene configurato, passo dopo passo, un consenso sociale che porta ad accettare soprusi verso quella fetta di popolazione “di serie B”, a sgretolare l'empatia tra esseri umani, uguali, come già successo nella Storia. Storia anche della nostra stessa città, dove ottanta anni fa venivano annunciate le leggi razziali».

«Nessun regolamento -riferiscono -  può causare l'esclusione di bambini e bambine, straniere o meno, dalle scuole dell'infanzia, ricordiamo che esse esistono per garantire ai bambini e bambine "pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturale."(L.107). Lo sanno anche i sassi, ma non la giunta Dipiazza, che l'inserimento nelle scuole dell'infanzia è importante ed ha effetti positivi nella vita scolastica futura, nonché contribuisce a ridurre le differenze tra bambini nativi italiani e non nel percorso scolastico».

«La giunta - ancora - inoltre dimostra con questo regolamento di non aver alcun interesse riguardo l'integrazione dei bambini e delle loro famiglie nel tessuto sociale cittadino. Le difficoltà reali create dalla barriera linguistica si affrontano fornendo strumenti e progettualità. Un colpo di scopa sotto il tappeto al grido "prima gli italiani", non può che essere inutile, dannoso e violento, soprattutto se sotto quel tappeto ci finiscono delle persone. Non si lasciano i bambini a casa escludendoli da un diritto, si possono usare strumenti normativi che permettano compensazioni, riduzione del rapporto docenti e studenti nonché la presenza di mediatori linguistici e culturali nelle classi».

«Il prevedere - riferiscono -  "l'insegnamento della religione cattolica quale principio fondante l'attività delle scuole per l'infanzia comunali", inoltre, ci riporta in piena epoca fascista e non risponde ai valori costituzionali di laicità delle istituzioni, così come l'obbligatorietà del crocifisso nelle classi. Ulteriore perla di questo regolamento riguarda le sezioni con lingua d'insegnamento slovena per le quali non viene garantita la presenza di personale educativo ed ausiliario con conoscenza della lingua slovena».

«Riscopriamo l'UMANITA' - concludono -  e rigettiamo tutto ciò che è palesemente disumano e razzista: come anche i respingimenti dei migranti in mare, i CPR, il Decreto Salvini - Sicurezza e Immigrazione ed il suo precedente Decreto Minniti-Orlando, la criminalizzazione della solidarietà. Invitiamo le cittadine ed i cittadini a prendere posizione e a scendere in piazza con noi contro la Giunta comunale di Trieste che lunedì 19 novembre andrà a deliberare sul "Regolamento delle scuole dell'infanzia" Lunedì 19 Novembre, ore 19:00 in Piazza Unità d'Italia»