Trieste Antifascista Antirazzista Antisessista, venerdì manifestazione contro Salvini

«Con la mobilitazione di una città antifascista e antirazzista”, in occasione della visita di Salvini prevista per il 5 luglio, si vuole affermare che a Trieste non c’è spazio per chi parla di muri di centinaia di chilometri, di confini da sigillare e di tecnologia militare, ipotizzando così un costante scenario di guerra e di negazione di diritti. Lo rilevano i responsabili di Trieste Antifascista Antirazzista Antisessista riguardo le due manifestazioni in programma domani (alle 10 in piazza Libertà, alle 17 in piazza della Borsa) «Trieste - continua la nota -  e le/i triestine/i sanno bene cosa significhi vivere lungo il confine e proprio per questo lo vogliono aperto e attraversabile, per non fare nessun passo indietro nel percorso di integrazione tra popoli di frontiera. Vogliamo ribadire che non c’è spazio per chi mette quotidianamente nel mirino cooperanti e attivisti sociali, insegnanti (messi continuamente sotto accusa), esponenti del mondo della cultura e tutti coloro che esprimono un pensiero libero e indipendente. «La violenza - conclude la nota - e lo stigma che colpiscono chi vuole scappare dall’orrore e dalla distruzione di paesi che i nostri governi per primi hanno contribuito e continuano a distruggere con armamenti e neocolonialismo, si riproduce nei nostri territori con dispositivi di controllo che intervengono in maniera sempre più invadente nella nostra quotidianità, con le sanzioni che colpiscono soggetti socialmente più in difficoltà con i cosiddetti Daspo, con la precarizzazione e il ricatto occupazionale che spesso riguarda giovani e giovanissime/i appena uscite/i dal circuito formativo, con i licenziamenti di massa comunicati con un’ applicazione. Il 5 luglio vogliamo essere in tante/i in piazza e per le strade per rivendicare che in caso di fili spinati non avremo dubbi su cosa fare e su come abbracciare la causa di chi fugge, siano esse/i donne, uomini, bambine/i e che i fili spinati li tagliano tutti i giorni, per immettere più forza possibile nel coraggio contro l'indifferenza, contro l'ingiustizia, contro la violazione dei diritti, contro la follia di un'Europa impazzita. Il coraggio. Quello che manca alla politica, alle istituzioni europee, agli organismi internazionali.