Teatro di Monfalcone, stagione 2018/19 dedicata alle "Rotte Immaginarie" (CARTELLONE)

È quella dell’esplorazione la cifra che contraddistingue la nuova stagione del Teatro Comunale di Monfalcone: un viaggio, quello delle “rotte immaginate” dai cartelloni di Musica e Prosa, attraverso la storia della musica e della drammaturgia, dal repertorio classico a quello contemporaneo, in cui trovano spazio i grandi nomi della scena internazionale e i giovani talenti emergenti, i diversi linguaggi scenici e le contaminazioni.

Oltre 60 gli eventi di grande spettacolo in cartellone, cui si affiancano 39 appuntamenti “Dietro le quinte”: concerti, spettacoli di prosa, matinée per le scuole e rappresentazioni per i più piccoli e per gli studenti, con il meglio della scena musicale internazionale e di quella teatrale italiana.

È la Mitteleuropa Orchestra, diretta da Uroš Lajovic e affiancata da Giuseppe Albanese, fra i pianisti più richiesti della sua generazione, ad aprire, venerdì 12 ottobre, la STAGIONE MUSICALE predisposta da Federico Pupo. In programma il solenne Quinto Concerto per pianoforte e orchestra “Imperatore” di Beethoven e la più popolare delle opere di Antonín Dvořák, la Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, composta durante la sua permanenza a New York, che intreccia le sonorità dell’America del XIX secolo ai “ricordi” della sua terra.

La musica sinfonica trova spazio anche nel magnifico concerto che vede protagonisti, l’11 gennaio, l’Odessa Philharmonic Orchestra, diretta dal 1993 dall’americano Hobart Earle, e Alexey Stadler, fra i più interessanti violoncellisti dell’ultima generazione. Anche nel loro programma, due straordinarie pagine della storia della musica: il Concerto n. 1 per violoncello e orchestra di Šostakovič, scritto nel 1959 per l’amico Rostropovič, e la Settima Sinfonia di Beethoven, che Wagner definì “apoteosi della danza” per la sua gioiosa solarità ritmica.

All’Orchestra San Marco diretta da Cristiano Dell’Oste si affianca, nel concerto del 27 ottobre intitolato Te Deum, il Coro del Friuli Venezia Giulia. Per commemorare i tragici momenti legati al Primo Conflitto Mondiale, propongono l’esecuzione di testi quali ilMiserere, due cori dalla Passione secondo Matteo e da quella secondo Giovanni ma anche il Te Deum, musicati da Johann Sebastian Bach e Jan Dismas Zelenka, compositori coevi, che hanno saputo interpretare i sentimenti del dolore umano e della pietà divina.

Con il concerto dell’Orchestra di Padova e del Veneto (18 febbraio) si inaugura “Effetto Mozart”, progetto triennale che prevede l’esecuzione di tutto il repertorio mozartiano per violino e orchestra. L’interpretazione dei concerti, impreziositi dalle cadenze scritte per il progetto da Giovanni Sollima, è affidata all’Orchestra e alla magnifica violinista di origine armena Sonig Tchakerian.

È invece dedicato alla musica antica “Tartini2020”, progetto celebrativo nazionale al quale il Teatro Comunale aderisce, il 30 novembre, con il concerto dell’ensemble L’arte dell’arco (Federico Guglielmo al violino, Francesco Galligioni al violoncello e Roberto Loreggian al clavicembalo). Il programma del concerto, dal suggestivo titolo Il mondo di Giuseppe Tartini: maestri, amici e rivali, prevede pagine di Vivaldi, Corelli, Vandini, Veracini e dello stesso Tartini e offre un’immagine del virtuosismo lontana da ogni stereotipo.

Fra gli appuntamenti di “’900&oltre”, il ciclo dedicato alla musica del Novecento e contemporanea, spicca il concerto che vede protagoniste l’Accademia d’Archi Arrigoni diretta da Domenico Mason e tre splendide soliste: Gloria Campaner al pianoforte, Tamsin Waley Choen al violino e il soprano Nataša Trček (8 marzo). Momento centrale del concerto, che prevede anche pagine di Grieg e Mendelssohn-Bartholdy, è l’esecuzione di una nuova composizione di Mario Pagotto, Dafne, il cui testo affronta il tema della violenza sulle donne. Il 16 novembre è la volta di Elena Nefedova, giovane pianista diplomatasi a pieni voti al Conservatorio “Santa Cecilia” e vincitrice nel 2016 del prestigioso Premio Venezia. Nel suo programma pagine di Schubert, Franck e de Falla ma anche Leonid Desyatnikov, fra i compositori russi più eclettici e originali del momento, e Federico Gon, di cui viene proposto, in prima esecuzione assoluta, Istà, brano commissionato dal Teatro Comunale.

Sono ospiti della rassegna anche I Virtuosi Italiani (5 aprile), prestigioso ensemble d’archi capitanato da Alberto Martini, abituato a spaziare dal barocco al jazz, dal classico al contemporaneo; il programma copre un arco di tempo di circa 150 anni, con gli struggenti brani per tango di Piazzolla e le immortali musiche da film di Nino Rota, ma anche due fra le pagine più significative del repertorio violinistico (di Chausson e Saint-Saëns), affidate al giovane violinista prodigio Teofil Milenkovic, vincitore del Premio Salieri 2018.

Ed è un concerto per archi anche quello del Sestetto Stradivari dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (15 aprile), che propone due capolavori assoluti per sestetto d’archi, composti a distanza di poco più di quarant’anni a Vienna, culla di gran parte della musica da camera del Sette e Ottocento: Verklärte Nacht di Schönberg e il Sestetto per archi n. 2 di Brahms.

Novità della stagione 2018-2019 è la rassegna “ControCanto”. Il nuovo cartellone, infatti, è composto da 10 concerti più “classici” e da 6 appuntamenti che esplorano generi musicali diversi. È dedicato alla grande musica per film l’Omaggio a Ennio Morricone che vede salire sul palcoscenico del Comunale Mauro Maur (tromba), Françoise de Clossey (pianoforte) e l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta diretta da Marco Titotto. Il 10 novembre (giorno del concerto) di novant’anni fa nasceva infatti Ennio Morricone, fra i più versatili e prolifici compositori di colonne sonore di tutti i tempi.

È invece un omaggio a Lucio Battisti, a vent’anni dalla scomparsa, il concerto Il Suono e l’Anima (14 dicembre). Bruno Conte affronta il repertorio di Battisti senza cadere nella mera imitazione ed entrando in piena empatia con il pubblico. Lo accompagna una band capace di esprimere lo stile compositivo originario, virando al rock quando necessario, o infondendo una velata inclinazione jazz grazie all'esperienza dei suoi componenti e arrangiatori.

Il 25 gennaio è di scena il tango. L’ensemble Tango Project (Mirko Satto al bandoneon, Matteo Mignolli al flauto traverso e Marco Emmanuele alla chitarra) ripercorre l’evoluzione di questo genere musicale attraversando le composizioni di Gardel, Laurenz, Aieta, fino alla musica del grande bandoneonista e compositore Astor Piazzolla.

Nel segno della contaminazione il reading in cartellone l’8 febbraio. Discorso a Due – “In queto silenzio” è un viaggio nella poesia letteraria e musicale che affonda le radici nella Mitteleuropa del “Secolo breve”: scrittori e compositori della Venezia Giulia protagonisti di eventi che hanno cambiato, anche drammaticamente, confini, lingue e costumi. A dare vita a questo dialogo sono Vittorio Sgarbi, fine dicitore e divulgatore culturale, e Nazzareno Carusi, pianista di ricercata eleganza.

La grande canzone d’autore e la musica jazz si incontrano nel concerto del 22 marzo, in cui Gino Paoli reinterpreta i suoi grandi successi in chiave jazz, assecondando la sua grande passione per questo genere. Uno spettacolo unico, all’insegna dell’improvvisazione grazie alle esperte mani di Danilo Rea, fra i pianisti che più hanno segnato la scena jazz italiana degli ultimi decenni, e al desiderio di sperimentazione che da sempre accompagna Gino Paoli.

Ed è nel segno del jazz anche la chiusura del cartellone: il 30 aprile approda infatti al Comunale l'Uri Caine Trio (Uri Caine al pianoforte, Mark Helias al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria). Uno strepitoso trio di musicisti per festeggiare l’International Jazz Day, proclamato dall’Unesco per celebrare la forza della musica jazz come simbolo di unione e dialogo fra i popoli. Con 26 album all’attivo, prestigiose collaborazioni con protagonisti del jazz e della musica classica internazionali e svariati premi, è naturale iscrivere Uri Caine fra gli artisti che hanno più contribuito a ridefinire il linguaggio jazzistico degli ultimi trent’anni.

Ai concerti che hanno luogo al Teatro Comunale si affiancano quelli della collaudata rassegna “Concerti per organo”, tre appuntamenti a ingresso libero in programma al Duomo di Monfalcone e alla Chiesa Marcelliana. Protagonisti dell’edizione 2018-2019 della rassegna sono Daniele Toffolo, affiancato dalla Schola Gregoriana "Ensemble Armonia" (2 dicembre), Silvio Celeghin (24 febbraio) e Nicola Cittadin (28 aprile).

Torna ad arricchire la stagione concertistica anche “Galleria Musicale”, la rassegna di appuntamenti in programma la domenica mattina alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, realizzati in collaborazione con i Conservatori “Tartini” di Trieste e “Tomadini” di Udine. L’edizione di settembre si tiene nell’ambito della mostra Anni Ottanta – Cultura visiva in FVG, realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Juliet e la curatela di Stefano Reia.

Tre i concerti fuori abbonamento in programma, due dei quali, a ingresso libero, hanno luogo nel corso della campagna abbonamenti. Sabato 29 settembre, giorno in cui ha inizio la sottoscrizione dei nuovi abbonamenti, l’Orchestra Filarmonica “Città di Monfalcone” è protagonista del concerto Ouverture, arie d'opera e duetti; sabato 6 ottobre invece, giorno in cui parte la vendita delle diverse card, è l’Orchestra di Fiati Euritmia a deliziare il pubblico con Bernstein e dintorni, concerto che celebra il centenario della nascita di Leonard Bernstein. A chiudere la terna degli appuntamenti fuori abbonamento sarà, il 12 aprile, l’Orchestra d’Archi del Conservatorio “Tartini” di Trieste.

All’insegna della contaminazione fra teatro e musica l’apertura della nuova STAGIONE DI PROSA, realizzata insieme all’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, che si muove fra i grandi classici della storia della drammaturgia e il teatro contemporaneo, i diversi generi e le contaminazioni fra linguaggi.

L’inaugurazione, i giorni 24 e 25 ottobre, è affidata alla bravura e alla verve di due "vecchie volpi del palcoscenico", Massimo Lopez e Tullio Solenghi, che tornano insieme sul palco dopo 15 anni. Nel loro show, affiancati dall'orchestra Jazz Company, propongono una pirotecnica carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali e improvvisazioni e si offrono alla platea con l’empatia spassosa del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”, e con un emozionante omaggio all’indimenticabile Anna Marchesini.

La prosa e la musica si incontrano anche in chiusura di cartellone (26 e 27 marzo), quando gli Oblivion, giovani ma collaudatissime volpi del palco e del web, propongono il loro musical comico La Bibbia riveduta e scorretta. Dall’incontro surreale fra Gutenberg, inventore della stampa a caratteri mobili, e Dio, che gli chiede di pubblicare la sua autobiografia per diffonderla in tutto il mondo, prendono vita le vicende più incredibili dell’Antico e del Nuovo Testamento, in una versione priva di censure, alla maniera inconfondibile degli Oblivion.

Il teatro brillante trova spazio in Bukurosh, mio nipote (18 e 19 dicembre), divertente commedia di Gianni Clementi. Dopo il grande successo della pièce I suoceri albanesi, con oltre 200 repliche in tutta Italia, Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi danno nuovamente vita alle disavventure di una famiglia medio borghese costretta a mettersi in gioco, e ci offrono una divertita riflessione sulla nostra società, con i suoi pregiudizi, contraddizioni e debolezze.

Ma anche nell’allestimento di un grande classico della storia della drammaturgia, L’importanza di chiamarsi Ernesto, di Oscar Wilde (5 e 6 febbraio). “Commedia frivola per gente seria”, la pièce è l’esempio più bello di come il grande autore irlandese, attraverso l’uso di un’ironia caustica e irriverente, riesca a “smontare” i luoghi comuni su cui si fonda ogni solida società borghese. Messa in scena dal prestigioso Teatro dell’Elfo, per la regia di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, l’opera si tinge dei colori e della leggerezza presi in prestito ai cartoon e all'immaginario pop.

A rappresentare la drammaturgia classica sono tre magnifici testi. Romanzo dai colori potenti, Il Maestro e Margherita viene riscritto per la scena da Letizia Russo e diretto da Andrea Baracco (13 e 14 novembre). Lo straordinario gruppo di attori del Teatro Stabile dell’Umbria, capitanato da Michele Riondino, dà vita alle magiche e perturbanti pagine dell’opera di Michail Bulgakov, fra le più struggenti storie d'amore della letteratura, quella fra il Maestro e Margherita, alternando registri comici e tragici, il varietà più spinto e la riflessione filosofica.

È liberamente ispirato al Riccardo III di Shakespeare e ai crimini di Jean-Claude Romand (magnificamente narrati da Emmanuel Carrère nel romanzo L’avversario), il Riccardo3 diretto e interpretato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi, per la drammaturgia di Francesco Niccolini (22 e 23 gennaio). Il capolavoro shakespeariano, sottratto al medioevo inglese, abita il presente, epoca in cui il male si ammanta di fascino e diventa quasi invisibile, in cui il crimine, anche il più efferato, non è facile da riconoscere.

Inserito nella rete artistica “Progetto Ibsen – I pilastri della drammaturgia contemporanea”, arriva al Comunale il nuovo spettacolo della Compagnia Orsini, Il costruttore Solness, diretto da Alessandro Serra (12 e 13 marzo). “Storia segnata da una grande carica erotica e da uno spregiudicato esercizio del potere”, come scrive Umberto Orsini, la storia del costruttore Solness, terrorizzato dai giovani che chiedono ai vecchi di farsi da parte, rivela l’assoluta abilità di Ibsen nel dipingere l’ordinaria realtà borghese e i drammi che vi si celano.

La drammaturgia contemporanea si esprime al meglio nello spettacolo Regalo di Natale (23 e 24 febbraio). Quattro amici di vecchia data, e un ricco industriale noto nel giro per le sue perdite, si ritrovano la notte di Natale per giocare a poker. Cinque attori di grande livello (Gigio Alberti, Filippo Dini, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase) si calano in una partita che lascerà i loro personaggi sconfitti. Tratto dall’omonimo film di Pupi Avati e adattato da Sergio Pierattini, Regalo di Natale viene trasposto per la scena nel 2008, anno in cui la crisi economica segna profondamente la società italiana e il gioco d’azzardo inaugura una stagione di fulminante ascesa.

La drammaturgia contemporanea trova spazio anche in “AltroTeatro”, la rassegna dedicata ai diversi linguaggi scenici (il teatro di narrazione, la danza, il nouveau cirque, il teatro musicale).

Ad aprire la rassegna, i giorni 28 e 29 novembre, è un vero e proprio cult del teatro di narrazione. A festeggiare i 25 anni dal debutto, infatti, torna Novecento, il celeberrimo monologo di Alessandro Baricco diretto da Gabriele Vacis e interpretato da Eugenio Allegri, nell’allestimento del Teatro Stabile di Torino. Il transatlantico Virginian riprende dunque il suo viaggio, riparte dagli andamenti musicali della parola, dalle evocazioni magnetiche che lo resero, al debutto, apprezzato dalla critica e amato dal grande pubblico.

È invece un piccolo gioiello di nouveau cirque Pss pss (7 dicembre), della Compagnia Baccalà, nata dall’incontro fra il catanese Simone Fassari e la svizzera Camilla Pessi. Rappresentato in oltre 50 paesi e vincitore di 12 premi internazionali, Pss pss è uno spettacolo unico nel suo genere, virtuosistico, incantevole e molto divertente. Mimo, giocoleria, clownerie e acrobazia si intrecciano in una performance di rara bellezza e precisione, che rimanda al circo e al cinema muto.

Caruso – Passione 2.0, il nuovo spettacolo del regista e coreografo italo-africano Mvula Sungani, è un viaggio visivo, musicale ed emozionale nel mondo femminile partenopeo (18 gennaio). Liberamente tratto dal film Passione di John Turturro, omaggio dell’attore e regista americano alla storia e alla musica di Napoli, lo spettacolo fonde la physical dance (linguaggio coreografico che contamina le tecniche classiche con la danza etnica, l’acrobazia, le arti marziali) con le più celebri melodie napoletane, interpretate con sound mediterraneo e trasfigurate dall'elettronica. Un raffinato paesaggio sonoro nel quale si muovono i danzatori della Mvula Sungani Physical Dance capitanati dall’étoile Emanuela Bianchini.

Ha vinto l’edizione 2017 del Festival “I Teatri del Sacro” lo spettacolo Coma Quando Fuori Piove (15 e 16 febbraio), scritto e diretto da Walter Leonardi, in scena insieme a Flavio Pirini, Alice Redini, Paola Tintinelli. Il giorno del suo 50° compleanno un uomo si ritrova in macchina, insieme a un misterioso autostoppista che sembra Dio, a fare un bilancio della propria vita. Walter Leonardi, brillante attore e autore, attivo anche con il collettivo Il Terzo Segreto di Satira, mette in scena, fra malinconia e leggerezza, un racconto comico e onirico, che genera sorpresa e incanto.

È invece irriverente e cinico, e straordinariamente divertente, il teatro di Carrozzeria Orfeo, la giovane compagnia che torna al Comunale con lo spettacolo Animali da bar (19 marzo). I bravissimi Beatrice Schiros, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Pier Luigi Pasino, Paolo Li Volsi danno voce e corpo agli strani personaggi che animano il bar di un quartiere di una grande città: animali notturni, perdenti, che provano a combattere aggrappati ai loro piccoli, squallidi sogni. Sono gli ultimi brandelli di un occidente rabbioso e vendicativo, fatto di frustrazioni, retorica, falsa morale, psicofarmaci e decadenza.

A impreziosire la rassegna anche la grande musica di Paolo Fresu. Chet Baker, fra i miti musicali più controversi del Novecento, rivive grazie alla musica di Fresu e agli attori del Teatro Stabile di Bolzano nello spettacolo Tempo di Chet – La versione di Chet Baker (28 febbraio), scritto e diretto da Leo Muscato. Scrittura drammaturgica e partitura musicale si fondono in un unico flusso organico di parole, immagini e musica, che rievoca lo stile lirico e intimista di questo jazzista maledetto e leggendario: un’altalena fra passato e presente che mette in scena episodi disseminati lungo l’arco della sua esistenza.

Anche per la stagione 2018-2019 il sipario del Teatro Comunale si apre ben prima delle 20.45 (orario d’inizio di tutti gli appuntamenti). Ad anticipare tutti gli eventi in cartellone, alle ore 20.00, nella cornice informale del Bar del Teatro, tornano gli incontri di "Dietro le quinte": brevi ma preziose guide all’ascolto e alla visione per godere al meglio di quel che accade sul palcoscenico. Organizzati insieme l’Associazione “Per il Teatro di Monfalcone”, gli appuntamenti di “Dietro le quinte” sono l’occasione per condividere quanto proposto dai cartelloni, stare insieme, emozionarsi e gustare qualcosa di buono.