Rescue Drones Network, rappresentanza del Fvg nel primo campo di addestramento di protezione civile

Un centinaio di persone da diverse regioni italiane, dalla Sicilia al Friuli Venezia Giulia, il cui gruppo è stato coinvolto di recente nelle ricerche sul Lussari, hanno preso parte nel week end al primo campo di addestramento di protezione civile a Piacenza, organizzato da Rescue Drones Network, l’associazione che rappresenta la prima rete strutturata al mondo di droni professionali per il soccorso nata il 13 ottobre scorso. A Mareto, infatti, si è tenuta l’esercitazione Delta Tango 1 che ha visto associazioni e centinaia di operatori da tutta Italia.

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Operatori di varia natura: piloti di droni, controllori del traffico aereo commerciale, tecnici di assistenza aeronautica aeroportuale, ingegneri, architetti, geologi, topografi, esperti di analisi termometrica, informatici, piloti di linea e militari, istruttori di volo, soccorritori sanitari, operatori e tecnici video e semplici volontari.

Hanno partecipato anche:

  • Soccorso Alpino
  • Croce Rossa Italiana con unità cinofile ed ambulanza fuoristrada • Associazione di Protezione Civile “I Barbari ODV” con decine di quad • Associazione “ASD Peter Pan” di Farini • Gli specialisti di Mantacking del gruppo PREDATORS GROUP, costituito da operatori ed istruttori esperti provenienti dall’Italia, Francia, Croazia e USA, • IPE (Ingegneri per le Emergenze) • Il Sindaco di Farini, Antonio Mazzocchi • I Carabinieri Forestali della stazione di Bettola Obiettivo del primo campo di addestramento era sperimentare diverse tecnologie che si appoggiano sui droni per migliorare le attività di soccorso in zone impervie. È la prima volta al mondo che si sperimentano queste tecniche e metodiche in modo organico. Su quasi tutte le sperimentazioni fatte non esiste letteratura per cui si parte a livello pionieristico. Ognuna delle aree sperimentate può portare a risultati che cambiano in modo sostanziale l’esito del soccorso Pianificata e realizzata un’attività di rilievo aerofotogrammetrico: definita l’area di 10 ettari da scansionare nella località Bolderoni, in soli 40 minuti si è riusciti a fare i voli ed elaborare le immagini successive per mettere a disposizione del Sindaco un’immagine fotografica unica di tutta l’area nonché un modello tridimensionale della frazione indagata, navigabile su computer per consentire a chi deve organizzare i soccorsi di avere la dimensione dell’area interessata dall’evento ed informazioni sulla gravità dei danni subiti e sulle vie di accesso disponibili.
Sperimentata, tra le prime volte in Italia, l’attività di Mantracking, tecnica di derivazione militare con formatori certificati negli USA che sono saliti a Mareto per dimostrare l’efficacia dell’analisi delle tracce lasciate dall’uomo nell’ambiente, attraverso le quali si possono dedurre: n. di persone transitate, genere, fascia di età, tempo di transito, condizione fisica, stato mentale, eventuali ferite con la loro collocazione di massima, conoscenza del luogo, ecc. Dopo la formazione in aula i volontari sono scesi nei boschi intorno per la parte pratica.

Grande spazio ai test con le termocamere a bordo dei droni che garantiscono la quasi certezza assoluta di individuare una persona in vita che si trovi nell’area scansionata.