Regeni, Porro: «Ok striscione tolto, noi mariani chiediamo intercessione della Madonna»

«Stimati signori Paola e Claudio REGENI, come cattolico concordo con il presidente Fedriga che ha deciso di togliere lo striscione dalla facciata del palazzo della Regione F.V.G. Perchè quel manifesto è diventato un'indegna gazzarra politica e l'assassinio di vostro figlio Giulio e il conseguente vostro dolore è stato banalizzato in scambi di reciproche accuse fra i contrapposti schieramenti politici». Lo rileva Salvatore Porro cattolico-mariano Consigliere comunale Gruppo Fratelli d'Italia. «Carissimi - ancora Porro - , non è onesto e ne cristiano ricordare Giulio perchè fa comodo a qualcuno ma è doveroso e cristiano ricordarlo, (come lo ha ribadito anche papa Francesco che ha dato disposizioni al cardinale Pietro Parolin di indagare sulla triste vicenda di Emanuela ORLANDI e chiedere verità e giustizia qualunque sia), perchè vittima di un omicidio, reato sempre e comunque condannabile. Giulio non era in guerra, non era un terrorista e dunque non doveva essere ucciso. I responsabili della sua fine devono essere individuati, processati e condannati. Non è necessario essere di destra o di sinistra per chiedere giustizia. Ma neanche scriverlo sui muri». «Gentilissima Signora - riferisce - vorrei infine esprimerle tutta la mia comprensione per il suo inesprimibile dolore e la vicinanza che non trova su quegli striscioni ma nelle preghiere che molti di noi continuano a rivolgere alla Madonna, Regina di tutte le mamme. Verità per Giulio, certo, ma anche pace per la sua anima e per tutti quelli che non potranno mai dimenticarlo. Noi fedeli mariani, nei nostri gruppi di preghiera , continuiamo a chiedere l'intercessione della Madonna auspicando che Lei e suo marito vogliate unirvi a noi. E' la fede, l'unica forza che porta alla verità e non in uno striscione», «I nostri gruppi di preghiera - conclude Porro -  , continuiamo a chiedere l'intercessione della Madonna auspicando che Lei e suo marito vogliate unirvi a noi. E' la fede, l'unica forza che porta alla verità e non in uno striscione, Trieste, 28 giugno 2019»