Pordenone, ubriaca impugna una pistola: sospese le licenze a due locali

Nella mattinata di ieri personale della Divisione Polizia Amministrativa e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Pordenone hanno proceduto ad eseguire i provvedimenti di sospensione dell’attività di due pubblici esercizi di vicinato disposti ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S dal Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio, per giorni 30 nei confronti dell’ esercizio “EDDY BEST”,  sito  a Pordenone,  in via Vallona,  n. 23 e per giorni   20 nei confronti dell’esercizio “DA TOMMY”,  sito a Pordenone, in via Selvatico n. 44. I provvedimenti di sospensione della licenza sono stati adottati in via di urgenza a seguito di episodi verificatisi nel pomeriggio e nella serata dello scorso giovedì 18 aprile. Infatti alle ore 01.00 della notte di venerdì santo 19 aprile, una 27enne dominicana veniva soccorsa dal “118” e trasportata in stato di incoscienza al locale pronto soccorso, ove gli veniva diagnosticato uno stato di “esotossicosi etilica”  e successivamente la ragazza consegnava al medico del reparto una cartuccia   cal. 40 Smith & Wesson. Ricevuta tale segnalazione, personale della Divisione Polizia Amministrativa attivava immediati accertamenti  riscontrando come verso  le ore 18.00 di giovedì 18 aprile,  due giovani avventrici si recavano presso l’esercizio pubblico “EDDY BEST, ove acquistavano e consumavano all’interno del negozio delle birre. Nella circostanza, pur non avendo la prevista autorizzazione, la titolare somministrava  alle predette anche diversi “shottini” di whisky. Sempre all’interno del locale, le due giovani venivano avvicinate da un giovane, conosciuto da una delle due ragazze che, dopo aver offerto alle predette ulteriori consumazioni di birre, asserendo di essere un cacciatore, su esplicita richiesta delle due amiche,  nelle immediate vicinanze dell’uscita del pubblico esercizio esibiva e consegnava nelle loro mani una pistola, nel contempo l’uomo consegnava alla 27enne domenicana un proiettile cal. 40 Smith & Wesson. Le due giovani, quindi già in stato di alterazione alcolica si recavano presso l’esercizio “DA TOMMY”, ove acquistavano e consumavano ulteriori birre, ed il titolare,  pur senza la prevista autorizzazione,  le somministrava loro degli  “shottini” di vodka. A questo punto  la ragazza domenicana, crollava al suolo perdendo i sensi, tanto da dover richiedere l’intervento di una unità  del “118” che provvedeva di urgenza al suo trasporto presso il pronto soccorso del  locale Ospedale Civile ove le veniva riscontrato uno stato di incoscienza a seguito di “esotossicosi etilica”. La ragazza, a tutt’oggi ancora ricoverata presso l’ospedale civile, una volta ripresa coscienza, consegnava al personale medico la  cartuccia di pistola cal. 40, ricevuta nella serata precedente all’interno del negozio etnico di via Vallona. Ulteriori accertamenti degli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale permettevano di generalizzare l’uomo che aveva ceduto il munizionamento e fatto  impugnare la pistola alle due ragazze: si tratta di una guardia particolare giurata, originaria e residente nella provincia di Treviso, che la sera del 18 aprile  si trovava nell’esercizio di vicinato “EDDY BEST”,  proprio   assieme alle due ragazze. Alla luce dei riscontri effettuati la cittadina dominicana è stata indagata in stato di libertà per detenzione illegale di munizionamento, mentre per quanto concerne la guardia particolare giurata, lo stesso verrà deferito alla locale Autorità Giudiziaria per i reati in materia di armi, oltre che aver avvisato la Questura di Treviso per l’adozione dei provvedimenti amministrativi del ritiro cautelativo delle art. ai sensi dell’art. 39 TULPS. Il Questore della Provincia di Pordenone dr. Marco Odorisio, sottolinea come, “oltre alle gravi conseguenze sopra evidenziate e riconducibili ancora una volta all’uso smodato di alcool, gli accertamenti effettuati nel caso di specie dal personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale  hanno evidenziato, come di fatto, in questi cosiddetti “negozi di vicinato” esercizi titolati alla vendita al minuto nel settore merceologico  alimentare e non alimentare , nella realtà si concretizzano la consumazione e la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche in assenza della prevista specifica licenza, svolgendo praticamente una vera e propria attività "tipo “bar” pur non avendone i requisiti normativi. Contesto di irregolarità, ulteriormente aggravato dall’aver cagionato e protratto lo stato di alterazione alcolica  sino alla perdita di coscienza per esotossicosi con tutte le negative implicazioni per la sicurezza pubblica, per la pubblica salute delle persone e l’ordine pubblico, presupposti per i quali  sono stati applicati gli odierni provvedimenti”.