Magazzino 26 in Porto Vecchio, sabato incontro su Gioielli e le donne della Venezia Giulia

La cittadinanza è invitata alla conferenza organizzata dalla Commissione Pari opportunità del comune di Trieste nell’ambito degli eventi inseriti nella seconda edizione della Biennale internazionale della donna. Agli albori del XIX secolo, grazie all’espansione commerciale trainata dai commerci marittimi del Porto e alla maggiore elasticità fiscale e normativa, si vide un incremento nella diffusione delle arti minori in particolar modo nell’oreficeria attraendo artigiani di origini dalmate, istriane e venete che trovarono a Trieste un ampio mercato. Ori e preziosi che appartennero alle donne, tramandati di generazione in generazione, simbolo della ricchezza personale, svincolati dal patrimonio familiare gestito dal marito, sono i testimoni di un passato da riscoprire e di una storia di emancipazione femminile. Facendo un salto nel passato, ripercorrendo quindi la storia di gioielli antichi, si rivivranno le storie di molte triestine, delle tradizioni e degli usi e costumi che nel loro complesso portano Trieste ad essere il centro non solo economico ma anche culturale e artigianale dell’Alto Adriatico. Relatrice di questo incontro che si terrà sabato 18 maggio alle ore 11 presso il Magazzino 26, la dott.ssa Giulia Bernardi, perito in preziosi, gemmologia e gioielleria della Camera di Commercio e del Tribunale di Trieste e amministratrice di uno studio associato peritale nel quale opera per diversi Enti, pubblici e privati, per le forze di Polizia di Stato, per il Tribunale di Trieste, per il Comune di Trieste, per i Civici Musei e per le case d'asta della regione. È inoltre autrice di due pubblicazioni sul tema: “Trieste 1918 – La prima redenzione novant`anni dopo IL TESORO RISCOPERTO” e “Oreficeria triestina, istriana e dalmata dalla fine del XVIII secolo agli albori del XX secolo” (analisi effettuate sui gioielli dell`Archivio di Stato di Trieste).