La sonnambula

Penultimo appuntamento del cartellone della Lirica 2016 - 2017 al Teatro Verdi con la Sonnambula, melodramma di Vincenzo Bellini. A distanza di una decina d'anni la rappresentazione ritorna al Verdi, diretta dal Maestro Guillermo García Calvo, ottima guida durante tutta  la narrazione.

Protagonista assoluta dell'opera è la semplicità. la purezza che ci  trasporta in  un non-luogo e in un tempo indefinito, quello tra il sogno e la veglia; il sonnambulismo, tema caro ai Romantici, era infatti visto spesso come il mezzo per sondare la psiche umana, abbandonando le regole della realtà.

Il luogo della storia è un paesino immaginato e il tempo è irreale, come Amina la protagonista, che sembra quasi una principessa delle favole, legata ancora all'infanzia.

Come da piccoli tutto ci sembra più grande, così il regista Giorgio Barberio Corsetti ha voluto replicare gli oggetti e i mobili che compongono la realtà di Amina in scala ingigantita, quasi a minacciare il suo mondo fatato.

La trama è semplice una giovane fanciulla ingenua viene accusata di immoralità dal futuro sposo Elvino, ricco possidente geloso, che minaccia di rovinare ogni cosa, ma dovrà arrendersi alla realtà dei fatti e all'amore.

Le scene di Cristian Taraborrelli, che ha curato anche i costumi, sono complesse e spesso soffocano la narrazione e i personaggi, mentre il Coro e l'Orchestra della Fondazione spiccano in maniera preparata e competente.

Aleksandra Kubas-Kruk, veste egregiamente i panni della protagonista Amina e ottiene applausi a scena aperte per i suoi acuti fluidi, mentre un pò affaticato l'Elvino di Bogdan Mihai, giovane tenore.

Perfettamente riuscita la prestazione di Filippo Polinelli nei panni del Conte Rodolfo,  enigmatico e ambiguo nei modi, ma nobile d'animo e quella di Olga Dyadiv,nei panni di una Lisa misteriosa e sfuggente.

Nei ruoli secondari si evidenziano Namiko Kishi, Teresa capace di coinvolgere il pubblico,  Marc Pujol ( Alessio) e Motoharu Takei (Notaio).