La donazione della collezione d'arte Lanieri ai Civici Musei Triestini

La donazione della collezione d'arte Lanieri – ben 125 opere - ai civici musei di Trieste suddivise fra Revoltella, Sartorio e d'Arte Orientale è stata presentata oggi nella sede del Museo Revoltella dall'assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi con la direttrice  del Servizio Musei e Biblioteche Laura Carlini Fanfogna, la donatrice signora Maria, sorella di Giorgio Lanieri e Michela Messina, conservatore del Servizio Musei e Biblioteche.

“Questa importante e preziosa collezione donata dalla famiglia Lanieri al civici musei, come tutte le donazioni pervenute da altri generosi cittadini, dimostrano il recupero del bellissimo rapporto di fiducia instauratosi fra privati e istituzioni anche grazie al lavoro e all'impegno continuo degli uffici preposti in tal senso – ha sottolineato l'assessore Rossi -. Il nostro sentito ringraziamento va alla signora Maria Lanieri nel ricordo del fratello Giorgio, grande appassionato d'arte assieme alla moglie Giuseppina Romeo, purtroppo entrambi scomparsi”.

“Mio fratello Giorgio collezionava le sue opere d'arte con amore ed entusiasmo, tanto è vero che la sua casa era piena di oggetti che era solito scoprire e poi conservare con grande cura. Era capace di trascorrere assieme a sua moglie interi pomeriggi a contemplare i suoi 'tesori' – ha affermato Maria Lanieri -.

Forte senso civico e amore per Trieste hanno sempre contraddistinto e accomunato i coniugi Lanieri, ha poi detto la direttrice Carlini Fanfogna – e per ricordarli organizzeremo eventi e iniziative che permetteranno di conoscere il patrimonio artistico-culturale dei tre musei attraverso l'esposizione delle opere di questa pregevole collezione.

Le opere d'arte (del valore di 115.000 euro), accompagnate dalla generosa cifra di 73.000 euro da utilizzare per il riordino e la conservazione della collezione (espletate le procedure amministrative con delibera giuntale 307 del 21 giugno 2018) saranno suddivise ed esposte rispettivamente al Museo Revoltella, dove si potranno ammirare ben 46 dipinti e bronzetti: una quarantina di opere dei più celebri artisti triestini e friulani del Novecento e sette pregevoli bronzetti realizzati dagli scultori triestini Marcello Mascherini, Ugo Carà e Tristano Alberti.  I ritratti, i paesaggi boschivi, le marine e nature morte sono di artisti quali Bergagna, Lucano, Timmel, Hohenberger, Malacrea, Rossini, Flumiani Lannes, Fonda e molti altri. Di particolare interesse la fanciulla tizianesca di Umberto Veruda e il dipinto di Giovanni Zangrando “Il parasole”.

Mentre al Civico Museo Sartorio faranno bella mostra di sé 45 oggetti d'arte, tra cui cinque incisioni databili tra il XVI e il XIX secolo, nonché alcuni dipinti e una scultura che testimoniano la produzione artistica di Nella Macerata in Lanieri, zia del donatore, nata a Cracovia nel 1905 e attiva a Trieste negli anni '30 del '900, quando partecipò alle locali esposizioni del Sindacato Belle Arti, tenendo una personale nel 1934. La ricca collezione di arti applicate dei Civici Musei di Storia ed Arte si arricchisce di 21 manufatti in ceramica e porcellana delle principali manifatture del Settecento e dell'Ottocento, tra cui Meissen, Vienna, Berlino, Parigi e Sèvres, di alcuni manufatti in terraglia di produzione triestina e inglese, e di una pregevole raccolta di 18 bicchieri coevi in cristallo di Boemia e di 4 raffinati vasi firmati da Emile Gallè (Nancy, 1846-1904), di cui uno di grandi dimensioni.

Il Civico Museo d'Arte Orientale, grazie alla donazione Lanieri, vede accrescere sensibilmente la propria collezione di piccole sculture in avorio, di manifattura cinese e giapponese, e può finalmente vantare un oggetto proveniente dalla famosa asta del Castello di Duino, ovvero un piatto cinese in porcellana del XVIII secolo.

La vicenda della donazione della collezione d'arte Lanieri prende avvio nel maggio del 2016, quando Giorgio Lanieri, nato a Trieste il 14 settembre 1938, inviò ai musei comunali una lettera di intenti per la donazione delle sue collezioni d'arte, dichiarando di voler donare ai musei Revoltella e Sartorio, “post mortem, con puro spirito di liberalità […] i beni oggetto delle collezioni che si trovano nel mio appartamento sito al piano sesto del n. civico 94 di via Giulia a Trieste”, chiedendo che nell'esposizione di detti beni fosse “indicato il mio nome e cognome e quello di mia moglie Giuseppina Romeo”, allegando un accurato elenco dei beni e aggiungendo la volontà di effettuare una donazione in denaro che doveva essere usata “per eventuale ricondizionamento, se necessario, dei beni oggetto delle mie collezioni donate” oppure “di opere già in possesso dei musei”.

Compresa l'importanza della proposta, il personale scientifico dei musei civici triestini si è recato presso l'abitazione del signor Lanieri, allo scopo di incontrare personalmente il generoso proponente e rendersi conto di persona dell'entità e del valore scientifico delle raccolte. L'appartamento appariva come una vera e propria wunderkammer contemporanea: ogni stanza, con le pareti dipinte di colore diverso, ospitava sulle pareti dipinti e stampe e, entro vetrine e sopra tavolini d'epoca, beni di arte applicata di ogni tipo. Con cortesia pari alla sua lungimiranza, il signor Lanieri accolse e accompagnò i conservatori, ripercorrendo assieme a loro le vicende delle acquisizioni dei singoli pezzi e consentendo loro di effettuare una scelta nella sua sterminata collezione, onde individuare le opere il cui pregio storico-artistico e la cui attinenza con le collezioni museali triestine rendevano appropriati a una destinazione museale. Nel settembre 2016 i musei diedero formalmente al signor Lanieri il proprio parere favorevole all'accettazione della proposta, indicando le opere prescelte: si chiuse così la prima fase di questa vicenda, rimanendo inteso che il signor Lanieri, nel proprio testamento, avrebbe lasciato i beni selezionati ai musei triestini.

Le precarie condizioni di salute di Giorgio Lanieri, purtroppo, non gli consentirono di portare a termine il proprio desiderio ma, all'indomani della sua dipartita, avvenuta il 10 febbraio 2017, la sorella, signora Maria Lanieri, sua erede universale, scrisse nuovamente ai musei dichiarando – con grande atto di generosità – di voler dar seguito ugualmente a quanto auspicato dal fratello e chiedendo che “quanto donato venga esposto al pubblico con l'indicazione dei donanti, ovvero Giorgio Lanieri e Giuseppina Romeo”.

Il collezionismo di Giorgio Lanieri, avviato sulla strada della conoscenza dal cognato Guelfo Annovi, antiquario e professore di storia dell'arte -è stato evidenziato - e costantemente affiancato dalla moglie Giuseppina Romeo, riveste il carattere di una ricerca appassionata e curiosa dell'opera migliore e più rappresentativa di un genere o di un'epoca, dando così alla propria raccolta quell'impronta enciclopedica che ebbero proprio le wunderkammern, agli albori del collezionismo.