"Ripuliti il sottobosco della pineta di Cattinara e le caditoie di via del Botro bassa, ma cantieri fermi o quasi"

"Ripuliti il sottobosco della pineta di Cattinara e le caditoie di via del Botro bassa, ma cantieri fermi o quasi"

"Visto il silenzio sia dell’ASUGI sia dell’assessore regionale Riccardi, dalle 14.30 di oggi, lunedì 5 febbraio 2024, Cristiana Batic e io abbiamo fatto un nuovo sopralluogo intorno ai tanti cantieri aperti dell’ospedale di Cattinara. Rispetto al 31 gennaio abbiamo riscontrato qualche piccola novità.
 
Sabato 3 febbraio il sottobosco della pineta di Cattinara è stato tagliato e ripulito per la prima volta dopo circa un anno. Ora ha un aspetto più decoroso e invitante.

Anche le quattro caditoie del tratto inferiore di via del Botro sul lato del pendio ospedaliero sono state finalmente ripulite. Così potranno captare almeno in parte il torrentello che si forma su quel lato in caso di temporali e prosegue poi lungo via Rio Storto, via Alpi Giulie e via Montasio.

Nel piazzale degli autobus, oltre alla solita sosta selvaggia impunita, abbiamo visto che due stalli per motorini, recentemente tracciati sull’angolo antistante l’accesso al parcheggio dipendenti e la grande cancellata metallica, sono stati soppressi per consentire ai bilici in manovra di fare più agevolmente la curva. Inoltre un’area quadrata sull’asfalto che interessa i due stalli attigui per motorini appariva abrasa: cos’è successo?

Malgrado le tante ruspe e il cassone per il materiale di risulta, era stranamente inoperoso il cantiere nella nuova area di cantiere che dall’8 gennaio include il rettilineo accanto alla piastra e una fascia attigua del parcheggio dipendenti ASUGI. Secondo il cartello affisso almeno dal 31 gennaio sul cancello metallico, serve a costruire la terza torre, la piastra e il nuovo Burlo. La voragine scavata accanto all’ingresso della sezione di medicina subacquea e iperbarica aveva la stessa profondità del 31 gennaio, mentre la pozza interna manteneva le stesse dimensioni. Un nastro bianco-rosso impediva l’accesso alla rampa in discesa che conduce alla voragine. Anche stavolta poi in vari punti c’erano cumuli di pietrame. Qualche operaio è passato, ma a piedi. Lì del resto già il 31 gennaio si notavano scarsi progressi. Come mai tanta fretta di avviare quell’enigmatico cantiere per poi rallentare i lavori fin quasi a interromperli?

Nel cantiere per l’ampliamento del depuratore fognario ospedaliero, sul lato inferiore del pendio ospedaliero a ridosso di via Rio Storto, abbiamo visto solo due addetti inoperosi. Il cartello di cantiere, posizionato con estrema calma mesi dopo l’avvio dei lavori, rammenta che questi erano partiti il 13 gennaio 2023 e che dovevano durare 365 giorni. Ma allora sarebbero dovuti terminare il 13 gennaio 2024. Invece no. Nell’area spianata dove prima c’era il vecchio depuratore si vedeva, come già lo scorso gennaio, un edificio di cemento con scale metalliche esterne di accesso e un edificio cubico di cemento. Accanto a questi rimanevano le strutture prefabbricate apparentemente di cantiere visibili ormai da tempo. La nuova strada che da via Rio Storto porta al depuratore è invece solo sagomata con i cordoli laterali, ma ancora in terra battuta e con la scarpata a vista. Mancano tutte le rifiniture.

Praticamente fermo, oltre che privo di cartelli esplicativi, era anche l’interminabile cantiere nel porticato sottostante la camera calda del pronto soccorso.
 
Del tutto fermo, come ormai da un mese e mezzo ma in pratica già dall’agosto 2023, era il cantiere per il padiglione servizi inter-aziendali C1, il viadotto e la rotatoria d’accesso. La pozza affiorante dal terreno scavato accanto alla (ex) via Valdoni non si era del tutto prosciugata.

Incredibilmente fermo e senza alcun cartello esplicativo era anche, come già il 24 e il 31 gennaio, il cantiere aperto l’8 gennaio sulla parete esterna soprastante il bar dell’ospedale.

Naturalmente all’incrocio tra strada di Fiume e via Valdoni in direzione ospedale continuava a mancare il foglio debolmente plasticato indicante l’accesso al polo cardiologico da via del Botro rimesso a inizio gennaio, poi accartocciato da vento e pioggia e infine sparito".

A riferirlo Paolo Radivo - Portavoce del Coordinamento Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara.