"Emergenza sicurezza a Trieste tra violenze in via Bonomo, guerriglie in piazza Perugino, pestaggi, spaccio, aggressioni in Piazza Goldoni"

"Emergenza sicurezza a Trieste tra violenze in via Bonomo, guerriglie in piazza Perugino, pestaggi, spaccio, aggressioni in Piazza Goldoni"
"Violenza in via Bonomo, guerriglia notturna in piazza Perugino, pestaggi, spaccio di sostanze stupefacenti, aggressioni in Piazza Goldoni, questi sono solo alcuni esempi dei fatti di cronaca che accadono in alcune zone centrali della città di Trieste.
 
Misure di rafforzamento della sicurezza, presenza fissa, presidi delle forze dell’ordine e drastici provvedimenti nel breve periodo sono le richieste provenienti da parte di forze politiche di opposti schieramenti e soprattutto da parte dei cittadini, per la comprensibile paura che la situazione possa ulteriormente peggiorare in una città come Trieste che un tempo era considerata un’isola felice.
 
L’emergenza sicurezza che stanno vivendo recentemente le città italiane sembra quindi toccare anche Trieste.
 
Da una parte c’è il senso di impunità che regna sovrano; c’è la necessità della certezza della pena e che le sanzioni siano effettive e immediate.
 
Dall’altra c’è il grosso problema della carenza di organico, conseguente ai tagli effettuati dall’ex ministro Madia con la “spending review”, che oggi purtroppo richiede del tempo per essere recuperata.
 
Serve agire al più presto!
 
Esiste un piano di assunzioni straordinarie ma chiaramente tra la selezione e la formazione dei neo agenti è indispensabile del tempo.
 
Oggi alla sola Polizia di Stato mancano più di 10 mila unità e la carenza si fa sentire in maniera forte anche a Trieste; la proporzione è molto simile su tutte le altre forze dell’ordine.
 
La coperta è corta, anzi cortissima!
 
In base a quelle che sono le emergenze periodiche si cerca di intervenire come è stato fatto ad esempio con il potenziamento del posto di Polizia di Cattinara, a seguito delle aggressioni nei pronto soccorso.
 
Trieste però si trova ad affrontare anche l’immigrazione clandestina proveniente dalla “Rotta Balcanica” senza ricevere un minimo rafforzamento.
 
Si sposta l’azione di prevenzione e la forza in base a quelle che sono le emergenze del momento ma senza organici adeguati è difficile un lavoro di prevenzione di carattere generale.
 
La sicurezza non è un servizio che si improvvisa al momento e alla necessità, va programmato e mantenuto nel tempo; non può essere considerato un costo, ma deve essere un investimento di civiltà."
 
Lo rileva Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale SAP