'Priorità alla scuola' contro Fedriga: 'No DAD A, NO scuole chiuse, #bastafuffa'
Pubblichiamo dal gruppo Priorità alla scuola Trieste
Con il Decreto del Presidente della Regione del 3 marzo siamo giunti alla consacrazione del paradosso come strumento di governo.
Scuole Medie e Superiori resteranno chiuse con imposizione della DAD in tutta la Regione, e quindi anche nel territorio dell’ex provincia triestina, dall’8 marzo in poi.
Per due settimane, ci dicono. Ma sappiamo bene che la storia potrà essere ben più lunga.
Fedriga decide perentoriamente che debba essere così.
Ignora le indicazioni del CTS e del Governo che raccomandavano una valutazione dei dati per singole zone, dettando parametri ben specifici. Indicazione ignorata da Fedriga. Che tira dritto per la sua strada.
Ad oggi inoltre Trieste non rientra nei parametri indicati come campanelli di allarme per la chiusura delle scuole. Il limite è 250 casi per ogni 100.000 abitanti nell’ultima settimana, mentre a Trieste sono 144. Eppure Fedriga chiude dappertutto, il problema ora sono i pericolosi assembramenti fuori degli edifici scolastici degli istituti secondari, che invece nel rispetto delle regole osservano orari di entrata e di uscita scaglionati.
Sembra quindi, secondo Fedriga ed i suoi assessori, che solo fuori dalle scuole secondarie vi siano assembramenti pericolosi, ma sulla stampa ed in televisione vediamo invece servizi ed articoli su questo tema che riguardano centri commerciali, vie dello shopping, locali pubblici, e via discorrendo. E dove sono finiti i volontari che dovevano vigilare sul rispetto delle regole fuori dalle scuole ed alle fermate dei bus?
Q ui si annida un paradosso tale da far rabbrividire anche le menti più avvezze al gioco dei politicanti: restano aperti quei luoghi in cui è noto si svolgano quotidianamente assembramenti, scambi e dialoghi senza mascherina e reiterata violazione delle regole, senza che esistano controlli o sanzioni che, probabilmente, farebbero arrabbiare una categoria economica evidentemente giudicata come appetibile bacino elettorale.
Chiudere le scuole e imporre la DAD sono azioni che oramai molti autorevoli studi hanno classificato come profondamente dannose per la crescita, l’evoluzione e la formazione culturale e psicologica dei ragazzi.
Il CTS lo conferma e l’ha più volte ribadito. Così come ha ribadito che la scuola non è veicolo significativo di contagio, neppure con le nuove varianti, a meno che non si sforino determinati parametri. Le decisioni del CTS, peraltro, sono basate su evidenze scientifiche che dimostrano come, prese le dovute precauzioni (che a scuola è facile prendere), ed attuate le misure di contenimento laddove necessario, la scuola rimane un luogo sicuro.
Ma la Giunta regionale ci racconta la sua fiaba: vuole farci credere che si tratta del miglior provvedimento possibile per il contenimento dei contagi, mentre invece è solo quello più facile, a costo zero per le casse della Regione, ma con grande sacrificio richiesto sempre alle stesse persone, i ragazzi e le ragazze del Friuli Venezia Giulia, senza curarsi – Fedriga – dei danni che essi stanno subendo e subiranno in prospettiva. Non parliamo del mero profitto scolastico; parliamo della loro socialità, della loro adolescenza, del loro divenire adulti in un mondo sempre più difficile.
Il Presidente della Regione ha dichiarato nei giorni scorsi che si chiudono le scuole perché i genitori possano lavorare. Qui siamo al secondo paradosso: si immagini la scena di un ragazzino di 10 o 11 anni davanti al suo computer lasciato da solo parte o tutto il giorno. È contrario ad ogni etica genitoriale, educativa e civica. È contrario alla Legge.
Non ci rassegneremo mai a delegare la qualità dell’educazione dei nostri figli e delle nostre figlie nelle mani di chi dimostra di non tenere conto dell’importanza che ha la parola “qualità” nella dimensione della crescita cognitiva e relazionale dei ragazzi; di chi si ostina a pensare che economia e scuola siano su livelli diversi di importanza. Tutto questo significa ignorare deliberatamente la qualità di un futuro che riguarda l’intera società e comunità.
Per questa ragione sabato saremo in piazza, sotto alla Regione, a dichiarare ad alta voce e facendo cantare pentole e padelle la nostra ferma contrarietà a una visione miope e utilitaristica che sacrifica l’integrità dei ragazzi e delle ragazze a paradossali ragionamenti che hanno tutto il sapore della demagogia e della fuffa politica.
SCUOLE E CUORI APERTI PER UNA COMUNITÀ PARITARIA E FELICE
NO ALLA DAD
NO ALLE SCUOLE CHIUSE
#BASTAFUFFA
PRESIDIO A TRIESTE
SABATO 6 MARZO 2021
ALLE ORE 11:00
IN PIAZZA DELL ’UNITA’D’ITALIA